- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 03/03/2020

Gulliver è il nuovo nome artistico di Giovanni Sada, vincitore della combattuta edizione del 2015 del talent show X-Factor, nella quale venne seguito da Elio ed ebbe la possibilità di strappare un contratto discografico con Sony Music.
Dopo il discreto successo del primo vero album, pubblicato a Settembre del 2016, di Gio Sada si sono abbastanza perse le tracce: dobbiamo infatti scavare nella discografia per ritrovare una collaborazione mainstream dell’artista, che nel 2017 ha duettato con J-Ax e Fedez nel repack dell’album “Comunisti col Rolex”; i suoi ideali ed il carattere piuttosto schivo lo hanno portato a non farsi travolgere dal successo, anche per salvaguardare l’intenso rapporto di Giovanni con la musica, che viene coltivato fin da bambino.
Gulliver nasce proprio da questo: l’artista ha sentito la necessità di staccarsi dal personaggio costruito negli ultimi anni, per ritrovare fiducia nelle proprie poliedriche potenzialità aprendo un nuovo capitolo della propria vita.
“Terranova”, questo il nome dell’album, è un progetto estremamente curato ed introspettivo, che si libra tra intime sensazioni e nostalgiche riflessioni sentimentali; l’artista prova a dar linfa al pop cantautorale del progetto impreziosendolo con pacate sonorità urban, che risultano fondamentali per evitare un risultato che rischiava di essere considerato obsoleto.
Le indiscusse doti canore di Gulliver sono il pregio più grande di “Terranova”: il trentenne pugliese nella titletrack dell’album ci ricorda addirittura Pino Mango per timbro ed estensione vocale, riuscendo ad emozionare l’ascoltatore.
TRACCIA PREFERITA: 100 VITE
Tags: gio sada, gulliver, recensione, terranova
Una risposta.
Album bellissimo e cantante bravissimo, questo cantante secondo me è un degno erede di Zucchero. La musica non deve avere confini e non conoscere un cantante come questo è come perdere un tesoro rarissimo.