- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 02/04/2021

Si chiama “Prologo” il primo disco pubblicato dal rapper romano Holden, distribuito da Believe e disponibile sulle principali piattaforme streaming dallo scorso 26 marzo.
Un nome d’arte ed un titolo con un forte richiamo alla letteratura, nelle cui tracce l’artista ci propone il capitolo zero di una carriera che si alterna tra musica elettronica, pop e rap.
L’intro s’ intitola “Genesi111”: un’apertura molto d’impatto, dove la strumentale è caratterizzata da un crescendo di emozioni che inizia con un pianoforte per poi arricchirsi di altri suoni classici ed elettronici, mentre il testo pone l’attenzione su stati d’animo contrastanti incontrati quotidianamente lungo il suo percorso d’artista.
“Alieno” è una canzone con forti influenze elettroniche e che sa molto d’estate, contraddistinta da un flow che accresce la ritmica della traccia in cui Holden racconta il suo smisurato piacere nel cimentarsi in sperimentazioni musicali; anche “Roma Milano” ha dei connotati EDM, ma questa volta trova l’ispirazione in una storia d’amore a distanza.
Proprio l’amore è uno dei temi principali del disco e viene affrontato sotto vari aspetti: ad esempio in “Fallo tu per me”, l’artista parla a cuore aperto di una relazione che non vuole finire ed utilizza un tono melodico capace di trasmettere lo stato emotivo di quei momenti, mentre in “Nostalgia” Holden sceglie di affidarsi ad una strumentale pop ed ad un’interpretazione graffiante, per narrare della malinconia che lo affligge per un’amore giunto al capolinea.
Nel disco c’è anche spazio per pezzi come “California 24h” e “105 Freestyle”, in cui Holden dimostra di saper rappare ad alti bpm con un flow da far invidia a molti suoi colleghi.
Le collaborazioni presenti (Gemello in “Flute” e Coez & Quentin 40 in “Cliché”) sono di alto livello, e soprattutto dimostrano la forte stima dei colleghi romani verso il giovane Holden.
Le strumentali di “Prologo” sono prodotte dallo stesso rapper, peculiarità che incrementa ancora di più le future aspettative su di un artista forgiato da una verve creativa e compositiva fuori dal comune, e capace d’ intrattenere l’ascoltatore per ben 50 minuti senza mai annoiarlo.
TRACCIA PREFERITA: Alieno
Tags: Holden, Prologo, recensione