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Iosonouncane – IRA [RECENSIONE]

“IRA” è l’ultimo monolitico lavoro dell’artista sardo Iosonouncane, che torna sul mercato discografico dopo un silenzio durato sei anni con un album di 17 tracce, per 1 ora e 50 minuti di musica.
Non è facile descrivere cosa sia questo disco: è un viaggio attraverso l’anima stessa dell’ascoltatore, caratterizzato da un sound pesante e tribale e coadiuvato da voci corali, tamburi, accompagnamenti attraverso campanelli e ticchettii dei piatti. Un album non per tutti, decisamente lungo nel complesso come nei brani che lo compongono, che durano dai quattro minuti fino ad arrivare ad oltre i sei.
Definirei “IRA” un progetto impopolare, decisamente lontano dai canoni mainstream: lento, trascinante, essenziale a tratti, ipnotico, capace di risucchiare l’anima in un mondo oscuro ed estraniante, dove niente sembra più esistere, se non un cadere in un vuoto costante; le voci, invece, si propongono e s’intrecciano in una lingua che non esiste, che unisce inglese, francese, spagnolo, arabo, italiano e tedesco in un tutt’uno.
Tutto qui esiste per elevarti dove tutto sembra non esistere, dove i sample e gli effetti sonori stimolano l’immaginazione in modi impensabili.
“IRA” è un lavoro eccelso, capace di far emerginare dal resto del mondo l’ascoltatore attraverso un sound accattivante, vario e trascinante: il suo ascolto risulterà assai ostico ai più, ma la sua pregevole fattura lo rende anche un ottimo esempio per coloro che vorranno aprire i propri orizzonti musicali e/o provare qualcosa di unico, perdendosi volutamente nell’oscurità per comprenderla al meglio.

TRACCIA PREFERITA: ashes

TESTI
3/5
MUSICA
4.5/5
ORIGINALITA'
4.5/5

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