- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 24/01/2020

A tre anni esatti di distanza dall’uscita dell’ultimo progetto inedito, ovvero il joint album con Fedez “Comunisti col Rolex”, torna a proporre una raccolta d’inediti in veste da solista Alessandro Aleotti, per tutti J-Ax.
“Reale”, uscito lo scorso venerdì, si presenta come un album di (ennesima) svolta nella carriera dell’artista: dopo la burrascosa fine dei rapporti lavorativi con Fedez e con l’etichetta in comune, il frontman degli Articolo 31 ha infatti l’opportunità di riconquistare la fiducia di quei fan che non avevano visto di buon occhio la collaborazione artistica con l’ex giudice di X-Factor.
Anticipato dai singoli “Ostia Lido” e “Tutto tua madre”, oltre che dal più recente “Sei la mia hit” con Max Pezzali, il nuovo progetto inedito di J-Ax si presenta come di consueto piuttosto strutturato e ricco di spunti: ben diciotto brani, per un’ora complessiva di musica.
L’album si apre con “Mainstream (la scala sociale del rap)”, brano che scimmiotta lo stereotipo del rapper e l’arrivismo delle nuove leve della scena nostrana; segue “Supercalifragili”, brano più conscious che vede la collaborazione di Annalisa e del giovanissimo Luca di Stefano.
“Quando piove, diluvia” vede invece raccontare l’ingigantimento delle problematiche per il solo motivo di essere una celebrità, ed evidenzia sul finale la gioia dei detrattori: brano molto intenso e vissuto, che rapisce l’attenzione fin dalle prime battute.
La dance pop “Beretta” con i Boomdabash racconta una storia di ribellione da parte di un donna nei confronti del compagno violento: il testo è piuttosto impegnato e significativo, e nonostante questo pezzo sia tra le chicche dell’album troviamo che si sarebbe sposato meglio con sonorità più cupe; “Pericoloso”, feat. Chadia Rodriguez, è velatamente sfiorato da un attitudine trap, nel quale vengono confrontati e criticati simpaticamente i princìpi di maschilisti e femministe.
La sesta traccia dell’album è l’attuale singolo in heavy rotation “Sei la mia hit”, brano summer friendly che altro non è che una simpatica ma incisiva dichiarazione d’amore; “Siamesi”, con Paola Turci, è forse il pezzo maggiormente impegnato nel sociale: si criticano infatti i pregiudizi di chi evidenzia le diversità tra gli esseri umani.
La title track dell’album invece, come si poteva immaginare, esalta l’attitudine e capacità dell’artista nel non sentirsi obbligato nel dover apparire in una certa maniera e a tutti i costi: spiazza leggermente il sound quasi punk rock, al quale comunque Ax ci ha abituato nei precedenti progetti.
I toni si placano nella successiva “Cristoforo Colombo”, dove l’artista milanese approfitta della profonda voce di Sergio Sylvestre per esporci un’ appassionata dichiarazione d’amore; segue “Fiesta” feat. Il Cile, e con la disinvoltura di chi sa che può farlo J-Ax cambia nuovamente il mood: il brano è ironico e spensierato, e prende in giro le abitudini delle persone piene di buone propositi ma poco avvezze a cambiare vita.
Il pezzo con Enrico Ruggeri, “Cuore a lato”, è sicuramente tra i più interessanti dell’intero progetto: dall’incontro tra i due artisti nasce infatti una ballad molto riflessiva, che evidenzia pregi e difetti di Milano; “Per sempre nell’83” con Il Pagante torna invece su sonorità dance, con simpatici riferimenti nostalgici agli anni indicati nel titolo.
Curioso ed insolito anche il brano successivo, “RedNeck”: la collaborazione con Jake la Furia lasciava presagire un’ondata di rime condite da un flow impareggiabile, ed invece ci troviamo di fronte ad un pezzo country-blues nel quale si esaltano le umili origini dei propri avi.
“Il terzo spritz” racconta con la consueta ironia l’effetto del celebre cocktail sull’arrugginita intraprendenza di J-Ax, pronto a ritornare sfacciato ed intraprendente come ai tempi migliori; il livello qualitativo dell’album viene rialzato da “Sarò scemo”, brano d’ispirazione quasi “Gucciniana” per stile e metrica melodica: il testo si rivela coerente al tema dell’album, andando a sottolineare la sua sana e genuina pazzia.
“A me mi”, sedicesima traccia di “Reale”, ci espone le ideologie di J-Ax in maniera morbida e scanzonata: l’autore sogna un mondo meno bigotto, con una mentalità quasi hippie, anche se in decisa controtendenza con la sua età anagrafica.
Chiudono il progetto i due singoli citati all’inizio della recensione: brani fondamentali per l’economia dell’album, che hanno mantenuto alto l’hype nell’attesa dell’uscita dello stesso.
Nel complesso si può dire che J-Ax abbia mantenuto le aspettative: il titolo del progetto poteva auspicare un lavoro maggiormente introspettivo, ma evidentemente l’attuale situazione emotiva dell’artista è quella di un uomo innamorato, un padre premuroso ed ideologicamente all’avanguardia.
Dimenticatevi il rapper sfrontato degli Articolo 31: “Reale” è l’esatta proiezione della vita di Alessandro Aleotti, a discapito del suo passato e di chi lo accusa di non essere più quello di una volta.
TRACCIA PREFERITA: QUANDO PIOVE, DILUVIA
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Tags: articolo 31, j ax, reale, recensione