- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 05/02/2021

Il 20enne artista siciliano Jeec ha pubblicato lo scorso 5 febbraio “New”, seconda raccolta d’inediti che arriva a due anni da “19 aprile”, debutto discografico composto da 13 brani in lingua inglese.
In “New” le tracce sono ben 14, e per l’occasione il giovane rapper ha deciso di affidarsi alla lingua madre, tranne un paio d’eccezioni: mossa azzeccata, perché delinea finalmente uno stile peculiare, non così nitido nel progetto d’esordio.
L’album basa le proprie fondamenta sulle riflessioni dell’artista, che oltre a trovare risalto nei titoli di tre brevi intermezzi faranno da cardine alla maggior parte dei pezzi contenuti in “New”; ed è caparbio, Jeec, nel destreggiarsi tra analisi introspettive, critiche ponderazioni (“Vada corme vada”, con Cargo e Margot) e ragionamenti più malinconici, come succede invece in “Inverno & soldi” o nella sentimentale “Stammi vicino dai”, dove l’artista rimpiange i propri errori.
Buono anche il livello produttivo: il rap di “New” si lascia facilmente ibridare dalla trap , come accade in “Nicotina (Bojack Horseman)”, ma non disdegna l’approccio a sonorità più vicine all’old school, perfettamente cucite sul poetico storytelling di “In 12 giorni”.
La struttura metrica è apprezzabile, e mette in mostra la dedizione riversata dal giovane 20enne sul progetto; c’è invece da lavorare sulle linee melodiche, che soprattutto nei ritornelli perdono efficacia.
L’età è innegabilmente dalla sua parte: Jeec deve continuare a lavorare con la stessa passione che l’ha portato fin qui, e che l’aiuterà a perfezionare le sue indiscutibili capacità.
TRACCIA PREFERITA: Stammi vicino dai
Tags: Jeec, New, recensione