- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 09/02/2020

“Strike” è l’album d’esordio del 22enne cantautore romano Leo Gassmann, recente trionfatore nella categoria “Giovani” del Festival di Sanremo oltre che semifinalista nella dodicesima edizione del talent show X-Factor, quando sfiorò la finale del Forum di Assago con l’inedito “Piume”.
Leonardo, come molti di voi sapranno, è figlio dell’attore Alessandro Gassmann e Sabrina Knaflitz, il che ha suscitato parecchi sospetti ed invidie non solo tra gli haters, ma anche tra qualche addetto ai lavori: la nostra convinzione è che il ragazzo abbia dimostrato in diversi ambiti le proprie capacità, e che il pesante cognome a certi livelli può essere più un peso che un qualcosa su cui far leva.
Come se non bastasse quanto ottenuto dal giovane Gassmann sino ad oggi, ci pensa “Strike” a sottolineare le potenzialità dell’artista: quasi perfetto nei brani sentimentali e introspettivi, e piacevole quando propone pezzi più leggeri (“Stasera si beve” ne è la dimostrazione).
Sicuramente rivedibile nei testi in qualche passaggio: “Maleducato”, ad esempio non ci convince sia nell’attitudine da rocker maledetto ne tanto meno nelle liriche, che in brani come “Fiumicino” o “Cosa sarà di noi?” evidenziano invece una perspicace personalità cantautorale da parte dell’artista.
TRACCIA PREFERITA: MR. FONDA
Tags: leo gassman, recensione, strike