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Leo Gassmann: La Strada Per Agartha | Recensione | Primo Ascolto

Dopo la sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo, Leo Gassmann ha pubblicato lo scorso 23 febbraio il suo secondo album, dal titolo “La Strada per Agartha”.

Tale nome viene da “Il dio fumoso”, un romanzo del 1908 di Willis George Emerson: qui viene narrato il viaggio di Olaf Jansen, un marinaio norvegese che, tentando di circumnavigare il mondo, è finito nel magnifico regno sotterraneo di Agarthi. Ispirato dalla sua impresa, Leo Gassmann ci presenta in questo concept album il suo viaggio alla ricerca della bellezza della musica, accompagnato in ciascuna canzone/tappa da ospiti d’onore.

Ad esempio, “Terzo Cuore”, singolo portato in gara alla kermesse, e “Volo Rovescio”, sono state scritte insieme a Riccardo Zanotti. Qui, sebbene lo stile di scrittura del frontman dei Pinguini Tattici Nucleari si percepisca parecchio, Leo Gassman se la cava alla grandissima nelle complesse vesti di interprete musicale.

Tra gli autori e featuring che vi hanno partecipato (Edoardo Bennato, Lodo Guenzi e tantissimi altri), una menzione d’onore va fatta per Giovanni Caccamo, co-autore di “La Libertà”, che rappresenta al 100% il messaggio di speranza dell’album, ma anche per Matteo Costanzo, che ha duettato con l’artista nella toccante “In Un Addio”, a nostro avviso la miglior traccia per distacco. Complimenti anche all’attore Massimo Dapporto, presente nell’intro e nell’outro del disco come una sorta di narratore onnisciente.

Come ultimo compagno, seppur simbolicamente, c’è Lucio Dalla, a cui è dedicata “Caro Lucio”: una lettera con cui Leo Gassmann ha voluto rispondere a “L’anno che verrà” del cantautore bolognese poiché lo ha accompagnato in un difficile periodo di solitudine. L’omaggio funziona, soprattutto perché realizzato per pura necessità personale, senza alcuna pretesa di eguagliare la bellezza del leggendario brano del cantautore bolognese.

Portando con sé tutti questi ospiti, Leo Gassmann ha corso il rischio di passare lui stesso in secondo piano. Fortunatamente, ciò non è avvenuto e, giunti al lieto fine, possiamo affermare che il nostro protagonista ha centrato l’obiettivo: “La Strada Per Agartha” è un disco ben strutturato, complesso, ma allo stesso tempo scorrevole e leggero in cui l’ascoltatore può facilmente immedesimarsi.

Traccia preferita: In un addio 

TESTI
3.5/5
MUSICA
3.7/5
ORIGINALITA'
4/5

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