Tra gli artisti in attesa della consacrazione definitiva possiamo sicuramente annoverare il 27enne rapper romano Lowlow , che ha pubblicato lo scorso venerdì la sua quarta fatica discografica, “Dogma 93”. Nonostante il successo clamoroso del singolo “Ulisse” (doppio platino) contenuto nella sua prima raccolta d’inediti da solista, l’artista capitolino non è infatti mai riuscito ad entrare completamente nelle grazie del circuito più mainstream, nonostante la spinta di Sony Music. Con “Dogma 93”, Lowlow sdogana la sua classica introspezione condita da storytelling carichi d’emotività, regalandoci delle riflessioni piene di spunti intriganti: dalle complicazioni sentimentali alla depressione, passando per le critiche sociali al mondo che ci circonda. Senza troppi fronzoli, senza mezze misure: l’artista rimane lucido e giudizioso nei confronti degli argomenti trattati, perché la sincerità paga. Convince inoltre la scelta dei featuring, oltre che tutta la parte produttiva: ai posti di comando troviamo infatti l’ex Sottotono Big Fish, una garanzia a riguardo. Nonostante qualche episodio pop-trap radiofonico rivedibile, “Dogma 93” è da considerarsi davvero un buon album: il flow di Lowlow è inattaccabile e con pochi eguali, e può portare ottimi risultati (soprattutto streaming, vista la situazione) a stretto giro di posta.