- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 13/11/2023

Non è la prima volta che dedichiamo spazio al musicista e autore Luca Francioso: la sua scrittura, la sua musica e le sue intenzioni sono sempre munite di importanti spunti di riflessione. Parlare di confini in un periodo come questo è significativo, ma quelli citati dall’artista all’interno di “Frontiera“, titolo del suo nuovo singolo, non hanno nulla a che vedere con i conflitti che stanno caratterizzando la geografia politica.
Francioso, nelle vesti (quasi) inedite di cantautore e senza l’ausilio di una struttura metrica specifica, si racconta: parla delle sue passioni e della costanza con la quale le coltiva. Proprio quest’ultima qualità porta l’artista a spostare sempre più in là il proprio sguardo, per implementare il proprio bagaglio non solo personale. Ma si sa, evolversi e ampliare i propri orizzonti non è un’azione semplice: infatti, la “Frontiera” di cui Francioso parla è proprio quella linea di confine che scinde l’animo umano tra ratio e passione.
Luca canta di questa tensione binaria attraverso la metafora della moneta lanciata in aria, spiegando all’ascoltatore che così come noi siamo costretti a decidere tra “testa” o “croce” prima del lancio, così dinnanzi agli eventi che la vita ci pone davanti, siamo costretti a dover scegliere tra “ragionevolezza” o “cuore”.
Con questo lavoro Luca Francioso continua sicuro sulla sua strada: la chitarra si fa più ostinata, ma senza ad andare a sacrificare l’importante modulazione musicale che emerge vivida in particolare nei pressi dei ritornello, al fine di mettere in risalto il testo, i propri pensieri e sentimenti.
Il risultato è apprezzabile, in quanto rende “Frontiera” un brano intriso di significati importanti, in cui le liriche, per una volta, la fanno da padrona. L’autore usa diverse metafore e riferimenti simbologici per descrivere la sua lotta contro il tempo e le sue illusioni, avvalendosi di una minuziosa ricerca lirica che possa enfatizzare i suoi pensieri. Anche il tempestoso approccio musicale ricalca i medesimi pregi: suoni ed arrangiamento sono tutti ad opera dello stesso Francioso, che grazie alla sovrapposizione di più strumenti cordofoni si conferma un artista dall’ampio repertorio.
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