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Luchè: Dove Volano Le Aquile 2 | Recensione | Primo Ascolto

La scorsa settimana il rapper napoletano Luchè ha rilasciato la versione definitiva di “Dove Volano Le Aquile“, grazie all’aggiunta di tre brani inediti che vanno ad aggiungersi ai molteplici singoli già rilasciati nell’ultimo anno.

I nuovi pezzi evidenziano un Luca decisamente in forma, capace (come sempre) di destreggiarsi su diverse attitudini e sonorità: drill e rap si fondono in “Niente”, dove uno stile aggressivo viene forgiato dal dialetto napoletano; il featuring con CoCo in “Non Siamo Uguali” rappresenta la zona di comfort che l’artista è riuscito a crearsi nel corso degli anni: un urban rap dai tratti fortemente sentimentali, quasi struggente e con peculiarità che potrebbero tranquillamente posizionarlo nel circuito radiofonico. Chiude “Rispetta Il Re”, dallo stile molto più classic e vicino ai primi lavori post Co’Sang.

Probabilmente il joint album già annunciato con il “figlioccio” Geolier, attualmente in lavorazione, potrebbe aver tolto del materiale pronto per la seconda parte di “DVLA”: le stories social di Luca lasciavano presagire un progetto più esteso, come se fosse un vero e proprio nuovo capitolo piuttosto che una repack. Non bisogna però dimenticarsi dei brani aggiuntivi rilasciati nel corso degli ultimi mesi: “Purosangue” (feat. Shiva), “La Notte di San Lorenzo” e “Che Stai Dicenn” con Paky sono delle vere e proprie hit, che hanno campeggiato per diverso tempo nella classifica dei brani più ascoltati e che sono stati inseriti in questa nuova versione dell’album, capace di ottenere ottimi risultati sotto qualsiasi punto di vista.

La forza di Luchè sta nel riuscire ad arrivare prima degli altri, grazie ad una cultura musicale di alto livello perfettamente espressa anche nella prima parte di “Dove Volano Le Aquile”: Luca non cavalca l’onda, la crea.

TESTI
4/5
MUSICA
4/5
ORIGINALITA'
4/5

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