- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 05/02/2021

È disponibile da quest’oggi il primo album del producer e beatmaker milanese Simone Benussi aka Mace, nome piuttosto rilevante nella scena urban rap italiana.
“Obe” è un progetto composto da 17 tracce, in cui si alternano una moltitudine di artisti e sonorità: Simone si dimostra artista impeccabile e divertito direttore artistico, abile nel far coesistere la quota più rap (tra cui spiccano le strofe di Noyz Narcos, Ernia, Izi e Jake la Furia) con digressioni soul-R’n’b, spesso affidate alla pazzesca voce di Venerus, ma anche sperimentali, house o addirittura jazz (“Sogni lucidi”).
Il singolo che ha anticipato la release (“La canzone nostra”, con Blanco e Salmo), inoltre, ha avuto la la capacità di alzare l’hype alle stelle; un’attesa enfatizzata anche dai curiosi accostamenti che Mace ha voluto proporre, come il featuring tra Colapesce e Chiello degli Fsk, o quello tra Carl Brave e Rosa Chemical.
Anche le liriche di “Obe” sono decisamente apprezzabili e mature, tranne qualche eccezione: bravi gli artisti chiamati in causa nel mantenere un filone concious, a volte esistenziale e a volte sentimentale.
Insomma, un album che convince e mette d’accordo tutti: Mace abbatte definitivamente le già fragili barriere che dividono i generi musicali, plasmando un lavoro che va fuori dalla zona di confort ed alza clamorosamente il livello.
TRACCIA PREFERITA: Buonanotte (feat. Noyz Narcos, Franco126, Side Baby)
Tags: Mace, Obe, recensione