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Marco Di Stefano – Multiverse [RECENSIONE]

Marco di Stefano inizia la propria carriera prestissimo, inseguendo e coltivando il suo istinto compositivo che lo porterà a un percorso decennale di studi di tecnica pianistica e composizione orchestrale da maestri di grande spessore come Giovanni D’Aquila a Palermo, Adriano Guarnieri a Bologna e Luc Brewaeys a Bruxelles.
Musica e poesia si sono sempre confrontate (e scontrate) nel corso dei secoli: entrambe sono forze sonore magnifiche e magnetiche, capaci di dare rilievo e spessore alle immagini, ai ricordi e/o alle emozioni più recondite del nostro essere.
Da come si può intuire dal titolo, “Multiverse” è un progetto musicale che intende indagare e attraversare la pluralità di mondi, dimensioni e linguaggi paralleli.
In questo suo lavoro di ricerca, Di Stefano decide di mettere in musica sei poesie di Lucilla Trapazzo, estratte dalle raccolte “Ossidiana”, “Volturnia” e “Dei Piccoli Mondi”, lasciandosi trasportare dalla magia e potenza espressiva della poesia.
Lo stile semplice, strutturato e narrativo di Marco, oltre che alla sua grande abilità e professionalità, lo porta a entrare in quel mondo “altro” della poesia di Trapazzi e a ripiegarlo in sé stesso, diventando materia conchiusa e introspettiva.
Il titolo, dunque, nasce proprio da questo gioco di riflessi, specchi e sdoppiamenti del suono che, dalla parola, viene integrato in pensiero interiore e, poi, rilasciato sottoforma di musica.

TRACCIA PREFERITA: Indaco

MUSICA
4/5
ORIGINALITA'
3.7/5

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