- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 12/10/2022

Lo scorso 7 ottobre è uscito il secondo progetto della trilogia di Marco Mengoni che ci ha donato “Materia (Pelle)”, nato per abbattere tutte le barriere attraverso la musica. È un mix esplosivo di sound, tra pop, urban e ritmi dal mondo quello in cui ci trascina l’artista, che allo stesso tempo si libera e si riscopre cittadino dalle numerose etnie. Il filo rosso di tutti i brani che compongono l’album è proprio la mancanza di confini: la musica non ha limiti, ci raggiunge in ogni parte del globo.
“Se ho messo in pausa la mia vita, era soltanto per capirla”: questo ci canta Mengoni in “Tutti i miei ricordi”, che attraverso un ritmo dettato da archi e body percussion sembra scuotere anche noi che ci rialziamo per l’ennesima volta, facendo leva sui nostri ricordi e le nostre esperienze. Le collaborazioni all’interno del disco sono ottime, oltre che numerose: la prima che incontriamo è “In città” , con la produzione di MACE, che ci fa perdere all’interno della metropoli milanese con il suo tipico ritmo frenetico.
“Attraverso te”, featuring La Rappresentante di Lista, ci parla di sperimentazioni in termini musicali ed in interpersonali: i rapporti con le persone sono complicatissimi disegni che si intrecciano, si allontanano, si piegano, ma non si spezzano mai veramente fino alla fine. Un featuring che non ci aspettavamo da Mengoni, ma che risulta particolarmente riuscito, è quello con Bresh in “Chiedimi come sto”, che mira a tirare fuori quella parte di noi che non ha logica, che non si pone limiti e non pensa alle conseguenze: tutti noi la possediamo dentro l’anima e ascoltando questa canzone riusciamo a sentirla pulsare, viva. Tra “Unatoka Wapi”, che è l’inno del disco e alcuni appunti emersi durante le sessioni di registrazione, arriviamo al featuring con Bersani “Ancora una volta” e vorremmo anche noi essere come il vento.
Mengoni in “Materia (Pelle)”, nonostante i diversi sound uniti insieme che potrebbero risultare un po’ forzati, riesce ad essere sempre intimo e personale nel suo percorso musicale e non possiamo fare altro che lasciarci trasportare da quell’introspezione che lo caratterizza.
TRACCIA PREFERITA: “Attraverso te”
Tags: MARCO MENGONI, Materia (Pelle), recensione