- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 14/06/2021

Margherita Fortini è un’artista di Ferrara di appena diciotto anni, che ha iniziato a pubblicare i primi singoli solo l’anno scorso. Chiamarla rapper è riduttivo, difatti nel suo disco d’esordio intitolato “Il s’agit t’air” si prodiga sia nel rap che nel canto. La particolarità delle linee melodiche è la loro esecuzione senza l’autotune: la voce è pulita e priva di sbavature, gradevole soprattutto nei ritornelli. Un altro aspetto interessante sono le produzioni, in grado di mescolare elementi della nuova e della vecchia scuola, mantenendo in ogni caso un’atmosfera riflessiva.
In “Asterisco”, l’intro, elementi del suono classico del rap si legano alla batteria elettronica ed agli hi-hat scanditi, mentre Margherita si lascia trasportare da una serie di pensieri riguardanti i propri stati d’animo; “Altitudine” è una ballata pop nella quale la cantante scava nel suo intimo, mentre “30 Giorni” mostra la fragilità della persona dietro la maschera dell’artista, la quale prosegue il discorso in “Équilibre”, in cui delizia l’ascoltatore con una strofa in francese. “Testa o croce” presenta una batteria tipica del suono di New York degli anni Novanta mescolata ai synth della costa ovest presenti nel ritornello, col quale la cantante riesce ad approcciarsi senza difficoltà; “Profumo della città” cambia completamente atmosfera, gli elementi caratteristici della trap prendono il sopravvento sia sulla produzione che sull’esecuzione dei versi, rendendo il brano meno anacronistico.
Margherita Fortini ha le idee chiare sullo stile da perseguire nella sua musica: i ritmi lenti si adattano maggiormente alla morbidezza della voce, i cambi di velocità dei beat conferiscono al disco dinamicità e dimostrano la versatilità dell’interprete. In questo debutto la giovane ferrarese è riuscita a giocare al meglio le sue carte, mettendo in mostra le fragilità tipiche della sua generazione.
TRACCIA PREFERITA: Testa o croce
Tags: Margherita Fortini