- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 15/04/2023

A poco meno di due anni di distanza dall’uscita di “Aspettando Romolo” Claudio Marongiu & i Sporcaccioni sono tornati a proporre la loro irriverenza sul mercato discografico: è infatti uscito lo scorso 1° aprile “Welcome to Bisiacaria“, il quinto album della band goriziana attiva da oltre 20 anni.
Un progetto musicalmente variegato, registrato quasi completamente in presa diretta a dimostrazione della grande poliedricità artistica del quintetto, distinguibile per una marcata peculiarità: l’utilizzo del dialetto bisiaco, parte integrante anche del titolo di questo nuovo long play.
“Welcome to Bisiacaria” si apre con “Sabato sera”, dove l’attitudine punk rock in stile Sex Pistols sorprende per intensità; segue “Mula Bisiaca”, candidato inno dei prossimi live della band in cui Claudio racconta l’estremo bisogno di avere al proprio fianco una paesana: se poi è rozza, ancora meglio. Con “Furgoncino” le sonorità virano verso un rock meno contaminato, mentre le liriche grottesche nascondono una critica intrinseca al mercato del lavoro, sempre più impostato verso lo sfruttamento; di conseguenza tante volte è meglio “No capir” e affogare le proprie frustrazioni nell’alcol, oppure “Femo l’amor”, così ci lasciamo i problemi alle spalle.
“Via Romana” e “Ciro” raccontano, con una narrazione simile allo storytelling, la storia e le gesta di due personaggi quasi pittoreschi, i cui difetti lì rendono delle vere e proprie celebrità nella vita di provincia; nel mezzo convince la più spensierata “Domenica”, in cui quasi s’implora di non dover sopperire a certi obblighi coniugali. Chiude il progetto “Istria”, un ironica comparazione ed esaltazione della nota penisola che dista pochi chilometri dal paese natale della band, Turriaco.
L’unicità dello stile di Marongiu & i Sporcaccioni sà divertire e far riflettere, ma soprattutto evidenzia una band musicalmente ineccepibile: le digressioni spaziano dal blues al punk hardcore fino addirittura alla musica popolare, senza mai risultare fuori luogo. E allora, “Welcome to Bisiacaria”: non ve ne pentirete.
Traccia preferita: “Mula Bisiaca”
Tags: Marongiu & i Sporcaccioni, recensione, Welcome to Bisiacaria