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Marracash – Noi, loro, gli altri [RECENSIONE]

Se ti chiami Marracash e il tuo ultimo disco è “Persona”, pubblicare un nuovo album potrebbe essere più difficile del previsto. Lo scorso progetto è considerato all’unanimità il migliore del rapper della Barona, per questo motivo le aspettative di “NOI, LORO, GLI ALTRI” sono state molto alte fin dal suo annuncio. Il concept del disco si basa sul confronto tra “noi” – le persone accanto a Marra durante la stesura dei testi -, “loro” – le persone che hanno contribuito effettivamente alla realizzazione del disco – e gli “altri” – la popolazione da cui il rapper prende le distanze -.

Ancora una volta la componente introspettiva prevale: l’autoanalisi presente in brani come “IO” e “DUBBI” dimostrano quanto Marracash riesca a scavare nei meandri del suo animo, mettendosi a nudo senza alcuna vergogna. In “NEMESI” assistiamo alla continua lotta del rapper contro se stesso: il brano è un soliloquio nel quale l’autore distingue le sue personalità contrastanti, che lottano tra di loro e cercano di prevalere l’una sull’altra. Nelle due strofe Marracash analizza la problematica di fondo, giungendo alla conclusione di dover uccidere (metaforicamente) la parte più scomoda per riuscire a stare meglio. La maturità delle liriche lascia intendere che i giorni da ragazzo di quartiere sono giunti al capolinea: il rapper infatti guarda al suo passato con nostalgia in “NOI”, uno storytelling dove ogni parola contribuisce alla costruzione di immagini vivide. 

Marra ha dimostrato di poter prendere le distanze dai trend del momento e realizzare comunque un disco di alto livello. Anzi, la società odierna gli sta stretta, le frecciatine lanciate in “COSPLAYER” e “PAGLIACCIO” lasciano intendere un rifiuto categorico verso il music business e l’italiano medio. L’omologazione non è contemplata all’interno di “NOI, LORO, GLI ALTRI” e il King del Rap ancora una volta è riuscito a ritagliarsi il suo personale spazio nel mondo.

TESTI
4.5/5
MUSICA
4.5/5
ORIGINALITA'
4.2/5

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