- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 29/05/2019

Sono passati ben dieci anni da quando Massimo di Cataldo, cantautore nativo di Roma, pubblicava il suo ultimo album d’inediti, il settimo del suo importante curriculum artistico. Un progetto che sembrava potesse dare una svolta alla carriera dell’artista: testi ribelli, musiche meno smielate ed il passaggio ad un etichetta indipendente, a voler quasi dimostrare che Massimo c’è, Massimo non argomenta solo d’amore, Massimo ce la fa da solo.
Da allora, però, a parte qualche singolo qua e là, di Di Cataldo si sono perse un pò le tracce: fino allo scorso venerdì, quando è uscito l’atteso ”Dal profondo”, undici brani per una mezz’ora abbondante di riflessioni, spesso più riflessive e mature rispetto all’impulsività di alcuni pezzi passati.
L’album si apre con ”Non ti accorgi”, brano dall’impronta malinconica, a raccontarci di quanto gli mancano quei momenti passati insieme a lei: ci troviamo di fronte ad un artista innamorato, ma sentimentalmente ferito, e ce n’accorgiamo subito; di positivo c’è che Massimo non ha perso le sue doti canore, con il quale riesce ad imprimere ora come allora quella peculiarità passionale che lo ha sempre contraddistinto.
In ”C’è qualcuno”, l’artista invita l’ascoltatore a non perdere fiducia nei sentimenti, ribadendone il concetto nella successiva ”Ci credi ancora nell’amore”: rispetto alla precedente, Massimo si rivolge direttamente alla persona che ama, ponendole direttamente il quesito.
In ”Ci penserò domani”, l’autore ci narra il suo bisogno di tempo per assimilare e dimenticare una storia d’amore ormai conclusa, mentre in ”Allora scusami” espone una serie di riflessioni sulle problematiche che hanno causato la fine di un rapporto; segue la cover di ”Con il nastro rosa” di Lucio Battisti, che mette nuovamente ed inequivocabilmente in mostra le capacità vocali del cantautore.
In ”Perchè l’amore”, settima traccia dell’album, ci viene sciorinata la forte influenza di questo sentimento sulla vita, con un testo maturo e giudizioso; ”Prendimi l’anima”, invece, fa emergere l’attitudine rock del Di Cataldo, che incita la sua lei a possederlo nella sua completa totalità.
A chiudere l’album, troviamo due brani più meditativi e riflessivi: in ”Domani chissà”, l’artista si pone quesiti fatalisti sul futuro sentimentale, mentre in ”Continuerà” prova a farsi coraggio ed a comunicare un messaggio positivo, nonostante sia un pezzo più introspettivo e sempre inerente alle problematiche sentimentali.
In conclusione, ”Dal profondo” è un album che va spesso ricalcare le tematiche dei successi del primo Di Cataldo, quello capace di collezionare dischi di platino come caramelle: c’è però da considerare l’evoluzione della musica italiana, che nel frattempo ci ha regalato artisti capaci di affrontare tematiche più svariate e attitudini sonore fuori dal comune, ma sempre apprezzabili in quanto a novità.
Probabilmente il monotematicismo di questo album non permetterà a Di Cataldo di espendere esponenzialmente la propria fan base, ma piuttosto renderà felici i supporter più fedeli, legati alle imprese sanremesi e non solo del cantautore romano.
Bentornato, Massimo.
TRACCIA PREFERITA: PERCHE’ L’AMORE