- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 03/07/2021

Mattak, nome d’arte di Mattia Falcone, è un rapper svizzero membro del duo Poche Spanne, assieme a Funky Nano. Proprio con quest’ultimo si fece notare nel 2013 quando pubblicarono il loro primo mixtape intitolato “Spanna-TI”, progetto che mise in evidenza l’amore dei due per le metriche serrate e il rap della vecchia scuola. Da allora Mattak è diventato un artista molto apprezzato nel circuito underground, distinguendosi per le liriche tecniche e gli extrabeat caratteristici del suo stile.
Nonostante sia attivo da ormai quasi un decennio, “Riproduzione Vietata” è solo il primo album, dove ha cercato di unire le proprie preferenze musicali con il suono attuale. Nell’intro il rapper si destreggia su un beat inizialmente triste che poi assume toni trionfali grazie alla batteria dura e decisa; in “L’anima Giusta” dà vita a un soliloquio in cui discute con se stesso del malessere provato, cimentandosi con delle semplici linee melodiche nel ritornello. “Tutti in Riga” e “Starlight” sono accomunate da delle produzioni fresche, anche se le tracce sono diverse per tematiche ed atmosfere. L’estro di Mattak raggiunge però il suo apice in brani come “M&m’s, Pt. II” e “Swiss Side Squad”, esercizi di stile dove le punchline fanno da padrone incontrastate.
La pecca preponderante del disco è il comparto sonoro, a volte innovativo e altre volte più classico. Questo priva “Riproduzione Vietata” di una direzione precisa e lascia Mattak nel limbo di quei rapper che non sono stati in grado di adeguarsi alle nuove tendenze. I ritornelli delle varie tracce sono la prova inconfutabile di questa difficoltà, difatti risultano fiacchi e impostati in maniera simile l’uno con l’altro, quasi fossero fatti solo per completare il lavoro, abbassando così il livello dell’intero progetto.
TRACCIA PREFERITA: eviL feat. Sinister Jerry
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