- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 05/10/2022

Quando pensiamo a Meg, poliedrica artista partenopea ed ex componente dei 99 Posse, non possiamo fare altro che visualizzare mondi cupi, immaginari e fantastici, legati tra loro dalla musica elettronica e la sperimentazione che contraddistingue la cantautrice. All’interno del suo nuovo progetto “Vesuvia” ritroviamo proprio la forza di un vulcano, che ci trascina e ci scalda, ma allo stesso tempo ci terrorizza e ci mette davanti ai nostri peggiori incubi.
Il disco inizia con “Napolide” in cui Meg, con la preziosa collaborazione di Frenetik&Orang3 e la rivelazione hard neomelodic NZIRIA, ripercorre le sue radici partenopee, ed attraverso “Solare” ci conduce al brano fulcro dell’album “Aquila”, con Elisa ed Emma. Il brano è proprio come un canto delle favole: tre voci armoniche, profondamente diverse, che si legano insieme e creano una magia che ci entra dentro e ci scuote.
Ma Meg non parla solo di femminismo, sorellanza, importanza di credere in sé stessi e coraggio di ascoltarsi ed ascoltare: numerosi sono i brani dedicati all’amore, come “Principe delle mie tenebre” che tratta di un sentimento puro, viscerale, quello che percepiamo sia quando ridiamo che quando piangiamo, sia quando ci sentiamo al buio che quando siamo accecati dal sole, sia quando siamo abbandonati al piacere che quando il dolore ci attraversa lancinante; quasi un amore ultraterreno, che ci trascina in una danza frenetica e che ci porta a dire “Scusa se sono felice”, quasi come se tutta questa gioia noi proprio non sentissimo di meritarla.
Diventiamo contemporaneamente cacciatori e prede all’interno di un bosco incantato ascoltando “Arco e Frecce” feat. Altea, Alice, SANO e specchiopaura, che ci impaurisce e ci fa scivolare verso “She’s calling me” dove la musica di Katia Labeque ed il sospirato di Meg non possono far altro che farci dire “Grazie”.
Meg è indubbiamente una delle voci femminili italiane più magiche e con “Vesuvia” ci consente di salutare un nuovo giorno, dopo una notte tormentata, buia e travagliata.
TRACCIA PREFERITA: “Scusa se sono felice”
Tags: Meg, recensione, Vesuvia