A distanza di 4 anni dal suo ultimo album torna Michele Bravi con “La geografia del buio”, un disco semplicemente intenso.
Con una voce a volte fragile e graffiata, a volte decisa e diretta, Michele in ogni brano ci lascia entrare dentro al suo cuore e sotto alla sua pelle per colpirci con la forza della sua sensibilità.
In questo album c’è tutta la delicata determinazione di un ragazzo che è diventato uomo, deciso nel mostrarsi senza nascondere le proprie cicatrici, portandosi sulle spalle la disperazione dell’assenza e la forza del ritorno.
I testi sono potenti e profondi, introspettivi fino a scavare nei punti più bui e nascosti dell’anima dell’artista, colpendo dritto al petto attraverso l’uso di immagini che rimangono impresse fin dalle prime battute.
Le musiche sono essenziali e delicate per dare risalto all’intensità dell’interpretazione e alla potenza delle parole, che si appoggiano su pianoforti arricchiti da atmosfere delicate e vestite di ricercati arrangiamenti pop.
Un concept album sul dolore visto come un compagno di strada, un sentimento da guardare in faccia senza vergogna, un nemico che colpisce forte nonostante le armature e che lascia scoperta una fragilità da maneggiare con cura.
BRANO PREFERITO: Storia del mio corpo