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Ministri – Giuramenti [RECENSIONE]

I Ministri, rock band milanese presente sulla scena da ormai quasi vent’anni, torna con un nuovo album dal titolo “Giuramenti”: nove brani, raccolti all’interno di un long play che arriva a distanza di ben 4 anni dal precedente “Fidatevi”, che raccontano tutta l’introspezione del gruppo.

Anticipato dai singoli “Numeri” e “Scatolette”, il nuovo disco dei Ministri vede un radicale cambio di programma nelle produzioni create fino ad ora: come da loro stesso rivelato il desiderio era di offrire al pubblico contenuti nuovi e soprattutto molto originali e differenti rispetto ai brani che li hanno fatti amare dai propri fans, decisamente più energici e ruvidi rispetto alle riflessioni più soft di “Giuramenti”.

Le tematiche sono le più disparate: dalla crisi della cultura che si evidenzia in particolare nel settore musicale, alle difficoltà economiche che riguardano tante famiglie, dall’amore vissuto con sofferenza, a brani capaci di “lavare il cervello” dallo stress quotidiano e i brutti pensieri che spesso ci ossessionano nella nostra routine. Veleggia sull’intero progetto un profondo senso di libertà, in particolare nell’espressione di pensieri senza filtri; il fine stesso dell’album appare catartico, come se questi brani fungessero da valvola di sfogo per lo stress che la pandemia di Covid ha causato in tutti noi, bloccando completamente il settore dello spettacolo e della musica.

Dopo molti mesi di stop i Ministri hanno potuto proporre al loro pubblico l’ennesima prova del loro talento nel raccontare le emozioni: liriche sempre adatte e mai banali, capaci di trasmettere brividi nelle riflessioni concepite fra i versi e dando modo all’ascoltatore, molto spesso, di immedesimarsi nei brani e sentirsi meno solo. Al tempo stesso “Giuramenti” è un lavoro complesso, che necessita della giusta concentrazione per saper apprezzarne ogni più piccola sfumatura.

TESTI
3.7/5
MUSICA
4/5
ORIGINALITA'
3.7/5

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