È stato detto e ridetto: la generazione di rapper del 2016 ha rappresentato un duro colpo per chi era attivo già all’inizio dei 2000. In poco tempo questi ragazzi hanno sovrastato (quasi) chiunque, e sono pochi gli artisti che non ne hanno risentito. L’underground non ha vissuto un buon momento: sembrava fosse tutto giunto al termine, che nessuno avesse più voglia di impegnarsi. Poi, la svolta, e una schiera di artisti considerati finiti è tornata in splendida forma.
Il ritorno di un peso massimo come Mistaman, dunque, non può che essere accolto calorosamente. “Dentro la mia mente” arriva a tre anni di distanza da “L’universo non esiste” – purtroppo passato inosservato – e trova il rapper affidarsi alle sonorità dell’ormai rinato DJ Shocca e del talentuoso Ze in the Clouds, giovanissimo polistrumentista jazz. L’unione di questi due produttori delinea marcatamente il suono dell’intero lavoro, che trasuda Hip Hop e ricorda molto da vicino “Jazzmatazz” del compianto Guru.
Dal punto di vista del rap, Mistaman rimane tra i rapper più tecnici che si siano mai visti. Ma non solo, perché mano a mano che le sue strofe diventavano più complesse a livello di temi, i tecnicismi hanno smesso di essere fini a se stessi e hanno contribuito a dare una consapevolezza maggiore al prodotto.
“Dentro la mia mente” non è ai livelli di complessità di dischi come “M-theory” o “Realtà aumentata”, difatti in questo album c’è un buon livello di introspezione comprensibile senza conoscenze pregresse: lo confermano le riflessioni in “Luce nell’ombra”, “Ora che la musica non c’è” e “Sempre in piedi”, le critiche mosse in “Io non capisco” e il sempreverde rap libero in “128 barre”. Insomma, se ti piace il rap ti piace Mistaman. E se ti piace Mistaman il suo nuovo album non ti deluderà.
Traccia preferita: “Devo Uscire Dal Loop”