- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 23/09/2021

Un featuring inaspettato è quella che ha dato vita al singolo “Povero cuore”, nato dalla collaborazione di due tra gli artisti più rappresentativi del panorama indie cantautorale italiano come Mobrici (ex-frontman dei Canova) e Brunori Sas.
Senza dare adito a scaramanzie il brano è uscito venerdì 17 settembre ed è stato pubblicato per Maciste dischi, Virgin Records e Universal Music Italia.
La canzone è nata grazie a Mobrici, che in un momento di dubbi e malinconia ha voluto raccontare del proprio stato d’animo, del proprio “cuore scottato, stanco, che non riesce più ad amare, ma che lotta per rinascere, per essere spinto lontano”.
Una volta che il pezzo ha preso forma, l’artista milanese si è reso conto che mancava qualcosa per renderlo davvero speciale e da qui è nata la scelta di condividere con Brunori questo viaggio.
Ecco quindi un dialogo tra due amici dove Matteo si sfoga parlando dei propri dubbi e della propria intimità, ferita dalle aspettative e dalle insicurezze: “dicono che ti senti così, con un blocco alla gola e un pianoforte come spalla. Eccoti qui, non vuoi deluderli, non vuoi deluderti, ma non passa il dolore che fa”.
Nella seconda parte invece Dario, come un fratello maggiore, lo sprona e lo spinge con positività ad andare avanti senza paura. “Dicono che hai pensato soltanto a te stesso e che sembri ridicolo, che dovresti cambiare vestiti e mestiere, ma dicono quello che dicono, solo per farti male e per farti incazzare. Lasciali stare, non li ascoltare…”
Il mood del brano diventa così un crescendo che parte da voce e pianoforte per acquistare intensità di pari passo con le parole fino al culmine nel ritornello che segue la seconda strofa, dove la ritmica e la potenza strumentale sostengono la frase chiave del testo “Dicono che eri meglio prima, ma tu non sai neanche com’eri prima”, frase sulla quale nel finale si ritorna nuovamente a voce e piano.
Un singolo pop con la potenza emozionale di una canzone che vuole rimanere al di là dalle mode e delle generazioni, nata dalla sensibilità di due artisti capaci di toccare con delicatezza il nostro “povero cuore”.
Tags: brunori sas, Mobrici, Povero cuore, recensione