- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 17/11/2022

I Modà tornano in scena con la terza parte del loro album “Buona fortuna”, disponibile dallo scorso venerdì. Le prime due parti, uscite come EP nel 2021 e ad aprile 2022, hanno anticipato quest’ultimo che è un vero e proprio album composto da 16 tracce, che racchiude i pezzi usciti nelle opere precedenti più alcuni inediti.
La band, una delle più famose della scena italiana, è sempre stata capace di dimostrare quanta profondità artistica e umana venga espressa nei propri pezzi. Le parole delicate e soavi, cantante dal frontman Kekko, hanno accompagnato i fan da ormai vent’anni. Quest’ultimo progetto ci da modo di percepire nuovamente la profondità unica di cui sono capaci i Modà: innegabile che il fil rouge dell’album, come tipico della band, sia l’amore.
Il sentimento, da sempre al centro della discografia del gruppo milanese è qui analizzato e osservato da punti di vista diversi dal solito: non si parla infatti solo di amore presente o passato, ma anche di passione verso i genitori, come nella bellissima “Non ti somiglio” o di storie “dimenticate”, come nel brano, a dir poco toccante, “Scusa se non lo ricordo più” dove una persona che sta lentamente perdendo la memoria si scusa con la donna che lo ama proprio perché non ricorda le emozioni che ha provato in passato e che lei, ogni giorno portandogli delle loro fotografie, tenta di risvegliare in lui.
Il protagonista dell’album è l’amore in ogni sua forma, in ogni sua sfaccettature: da quello più spicciolo e semplice, oltre che brutalmente passionale di “Oh Oh Oh” anche nelle sonorità molto rock e rudi, alla delicatezza malinconica di “Pensando a te” dove il protagonista riflette sull’ex partner, augurandole solo il meglio, nonostante le sofferenze e la distanza.
I Modà si riconfermano abili nel saper creare emozione e distillarla all’interno delle proprie canzoni, confezionando un ennesimo album passionale che porta con sé tenerezza e tanto sentimento.
Traccia preferita: “Scusa se non lo ricordo più”
Tags: Buona fortuna, modà, recensione