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N.A.I.P.: Dovrei dire la mia | Recensione | Primo Ascolto


A quasi tre anni dall’uscita del suo album di debutto “NESSUN ALBUM IN PARTICOLARE”, lo scorso 10 marzo N.A.I.P. è tornato sul mercato discografico con il suo nuovo EP, dal titolo “Dovrei dire la mia”.

Per questa occasione, la produzione è stata affidata a Stabber, che è riuscito a dare un’impronta elettronica al disco. Ciascuno dei quattro brani che lo compongono presenta caratteristiche assurde, apparentemente no sense, ma in realtà nascondono tanti contenuti e spunti di riflessione non affatto scontati.

Ad esempio nella title-track, dove N.A.I.P. e Galea ci propongono due punti di vista contrapposti in un confusissimo dialogo che, a tratti, assume un tono teatrale. Esso si accende attorno ad un quesito: è oppurtuno avere un’idea di ogni cosa, anche quando quest’ultima non ci appartiene realmente oppure è accettabile anche non avere nulla da dire? All’ascolto non è ben chiaro chi sia a prevalere alla fine, ma il videoclip suggerisce che questa sia la donna.

D’altronde, lo sapevamo sin dalla sua partecipazione ad X Factor nel 2020 (tra i finalisti di quell’edizione): contrariamente a quanto suggerito dal suo nome (acronimo di Nessun Artista in Particolare), il fattore decisivo nelle sue opere rimane sempre l’originalità. Anche questo nuovo progetto ce lo conferma ampiamente, già a partire da un’inedita chiave di lettura fornita dal cantautore.

Difatti, i titoli delle quattro canzoni che lo compongono formano la frase “Dovrei dire la mia: io non so. Ho bisogno di Tempo”, che riassume alla perfezione il loro significato complessivo.
In generale, il genere proposto da N.A.I.P. non è mai stato di facile interpretazione, né adatto all’ascolto “casual”, da playlist, a cui siamo ormai abituati (difficilmente i brani riuscirebbero a colpire se estrapolati dal contesto). Eppure, sebbene il risultato non sia musicalmente eccelso, riesce comunque a destare curiosità all’ascolto.

TESTI
3.2/5
MUSICA
3/5
ORIGINALITA'
4/5

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