- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 09/03/2022

Quando Mambolosco nel 2017 pubblicò “Piano Piano Way”, ospitò un allora sconosciuto Nashley che, data l’età – all’epoca appena diciassettenne – riuscì a colpire positivamente l’attenzione del pubblico. Il singolo ebbe il merito di convincere il giovane rapper a intraprendere la carriera artistica, pubblicando negli anni successivi brani come “Nuovi Jeans” e “Cenere”, distinguendosi dai colleghi affermati per un’introspezione inusuale nei testi.
Dopo aver acquisito fiducia nelle sue capacità, il giovane artista ha pubblicato i suoi primi due EP – intitolati rispettivamente “ISIDE (Capitolo Primo)” e “SETH (Capitolo Secondo)” – proseguendo nella narrazione di temi intimi e personali come l’amore e la rivincita su se stessi, oltre a raccontare una serie di episodi della sua quotidianità.
La solidità di entrambi i progetti ha portato Nashley a dar vita a “OSIRIDE”, primo album ufficiale del rapper coerente coi lavori precedenti sia per il riferimento nel titolo alla mitologia egizia che per i temi trattati. “OSIRIDE” utilizza sonorità vicine al pop e un rap melodico poco aggressivo: in “Giovane e triste” una produzione per nulla invasiva lascia spazio alle parole affrante di Nashley, scoraggiato da quella che sembra una recente rottura con l’amata; il ritornello affidato ad Anna Tatangelo in “Perdermi di nuovo” e la strofa di Tancredi in “Baby la smetti” alleggeriscono ulteriormente l’atmosfera e la vicinanza con la canzone italiana aumenta.
Ma quando c’è da rappare Nashley non si tira indietro: in brani come “Tutto o niente” e “Fuori città” con Jake La Furia – unico rapper chiamato come ospite – il disco si trasforma e mostra un autore capace di scrivere barre con un’attitudine insolita per il personaggio.
La matrice rap di Nashley è presente in molte tracce – il riferimento alla Cadillac in “Sempre di più” ne è un esempio – e anche se poi si allontana nell’approccio dimostra di avere ancora dentro un certo tipo di mentalità: un atteggiamento ben visibile nell’album, che ancora una volta riesce a distinguere l’autore dai coetanei proponendo musica opposta alla loro.
TRACCIA PREFERITA: “Fuori città”
Tags: nashley, Osiride, rap italiano, recensione