Uscito lo scorso 20 gennaio, “Jonio” è l’album di debutto di Nebraska, pseudonimo di Salvatore Spadaro, giovane cantautore calabrese del 2000 che, però, da diversi anni si è ormai stabilito a Roma, entrando a far parte del roster di Honiro Label.
Ed è proprio la sua vita da fuori sede il concetto che sta dietro la realizzazione del disco: l’artista ci fa sentire la propria nostalgia di casa attraverso il racconto dei luoghi della propria vita, ciascuno di essi permeato dal ricordo di esperienze passate e fortemente emotive.
L’influenza musicale e testuale resta comunque prettamente “romana”, in particolare della grandissima scena indie (divenuta poi itpop) che ha caratterizzato negli ultimi anni la Capitale e che, certamente, sarà stata un’importante fonte d’ispirazione nel percorso artistico di Nebraska: il modo in cui descrive gli scenari narrati ricorda infatti un po’ quello di Carl Brave e Franco126 in “Polaroid”.
Ogni traccia è infatti legata ad un particolare luogo, come suggerito da alcuni dei titoli: “Napoli”, “San Lorenzo”, “Jonio” e “Siderno”. Specialmente in queste ultime due, dedicate alla propria città natale e al mare che bagna la sua Calabria, il racconto diviene più accurato che mai.
L’impressione generale è che l’ascoltatore possa quasi “conversare” con Nebraska, ritrovandosi anch’egli parte delle sue vicende: patiamo con lui la sofferenza scaturita dalle numerose liti che lo hanno portato a separarsi dalla sua partner, di cui ci parla in “Hiroshima”; di conseguenza, comprendiamo anche il suo orgoglio nel cercare di non ammettere quanto quest’ultima gli manchi, evidente in “Non mi manchi più”, e molto altro ancora.
L’unico rischio di un concept album del genere è che, purtroppo, alcuni brani finiscano per assomigliarsi un po’ troppo tra di loro.
A prescindere da ciò, a mio avviso, Nebraska è riuscito comunque a presentarsi davvero bene all’ambiente discografico, lasciandomi parecchio incuriosito per ciò che pubblicherà dopo “Jonio”.
Traccia preferita: “Jonio”