- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 30/05/2020

Tra i pochi artisti mainstream che hanno deciso di pubblicare i propri progetti nonostante la pandemia troviamo Nek, che ha dato alla luce la scorsa settimana la seconda parte di “Il mio gioco preferito” a distanza di un anno esatto dal primo capitolo (qui la nostra recensione).
Ben dieci i brani presenti, tre in più del precedente progetto: l’artista decide dunque di affidarsi ad un lavoro più corposo, sempre tra le fila della storica etichetta Warner Music Italy che accompagna Filippo da ben quindici anni.
L’album si apre con la riflessiva e spronativa “Perdonare”, seguita dal singolo urban pop rock attualmente in heavy rotation nelle radio, “Ssshh!!!”; con “Imperfetta così” Nek torna nella sua zona di confort, con un bel brano pop che esalta nelle liriche la raffinatezza dei difetti.
Al ritmo più spensierato di “Una canzone senza nome” si contrappone la sonorità new wave e anni ’80 di “E sarà bellissimo”, con un testo abbastanza accessibile che va ad osannare i bei momenti; con “Amarsi piano” l’artista emiliano torna ad approcciarsi alle melodie più urban e contemporanee, con un brano nostalgico ma speranzoso in cui vive il ricordo di un rapporto naufragato ma ancora ardente.
Anche i successivi brani hanno come fil rouge l’emozioni dettate dalle storie sentimentali: “Le montagne” sottolinea la forza dell’unione, mentre “A mani nude” risulta più carnale, con nuovi richiami di musica anni ’80 questa volta sciorinati su sonorità pop dance.
La pop rock “Allora sì” anticipa l’ultima traccia dell’album: “E da qui” è un’inedita versione del brano pubblicato dieci anni fa dell’artista, che in questo caso vede la partecipazione delle figlie Martina e Beatrice.
Il risultato ottenuto dalla seconda parte di “Il mio gioco preferito” si mantiene il linea con il precedente progetto: l’artista si serve di testi accessibili che impattano facilmente nei sentimenti dell’ascoltatore, mettendo in mostra una variegata ricerca musicale che impreziosisce ulteriormente l’album.
TRACCIA PREFERITA: IMPERFETTA COSI’
Tags: il mio gioco preferito, nek, parte seconda, recensione