- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 08/01/2022

Nesli è il nome d’arte di Francesco Tarducci, fratello del rapper Fabri Fibra, tornato lo scorso venerdì sul mercato discografico con un pezzo che profuma di riscatto: “Confessione – story”, come evidenzia il titolo, è un racconto ad ampio respiro della vita dell’artista, nonché primo estratto del suo nuovo album di prossima uscita.
La grinta di Nesli viene celebrata in questo brano letteralmente a cuore aperto, nel quale Francesco riversa tutte le proprie emozioni, evidenziando alcuni errori del suo passato ma senza condannarsi e accettando il suo non essere infallibile: l’autore realizza di non voler più fare musica per altri ma solo per sé stesso in primis, tornando alla passione vera che lo spingeva a scrivere in origine. I filtri non fanno parte del bagaglio artistico di Nesli, che garantisce liriche trasparenti attraverso le quali è capace di raccontarsi e trasmettere le proprie emozioni e i propri messaggi.
Testo che si rivolge anche a coloro che lo credono finito semplicemente perché non ha raggiunto il successo che molti altri hanno ottenuto, sottolineando come, nonostante le opinioni altrui, non abbia mai smesso di rimanere concentrato sui propri obbiettivi, nonostante i soldi spesi, gli ostacoli e i problemi che inevitabilmente ha trovato sul proprio percorso.
La rabbia nel sangue di Nesli è sputata sulla base con orgoglio, nel tentativo di trasmettere quanto sia cresciuto e maturato proprio grazie a tutte queste difficoltà, che l’hanno plasmato e reso ciò che è oggi: un’artista legato alla musica prima che all’hype, al successo fine a sé stesso e al denaro.
Il giovane Tarducci si dimostra anche questa volta un artista coerente e profondamente umile, capace di dimostrare quanto vale la sua arte e tutta la passione che impiega nell’esprimerla: sarà interessante scoprire nel nuovo album se queste buone premesse verranno confermate.
Tags: Nesli, recensione