- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 21/03/2019

Francesco Tarducci, alias Nesli, giunge con ”Vengo in pace” alla pubblicazione del suo decimo album in studio. Un lavoro che arriva a tre anni di distanza dall’ultimo lavoro, ‘‘Kill Karma” , in un’annata caratterizzata dalla partecipazione al Festival di Sanremo.
Dimenticatevi Nesly Rice, il rapper fratello di Fabri Fibra: ora Nesli è un cantautore maturo, con un suo stile ben definito. Ormai l’hip-hop ha lasciato spazio ad un pop dalle attitudini rock, con testi dai contenuti piuttosto leggeri, spesso dedicati all’amore.
L’album si apre con una sorta di breve poesia introduttiva, nella traccia ‘‘Nuvole e santi”; a seguire, nel brano che da il nome all’album, ”Vengo in pace”, Nesli fa emergere un istinto rock, chiarendo dal principio che non tratterà argomenti di rivalsa nel corso di questo lavoro. Anche nella traccia seguente, la caparbia ”Sempre qui”, l’autore ci propone musicalità dalla vocazione pop-rock, molto orecchiabili.
Nella quarta traccia dell’album, ”Viva la vita”, il Traducci ci propone delle sonorità molto radiofoniche, unite ad un testo dalla canticchiatura facile: tutti i presupposti per essere una potenziale hit estiva; a proposito di radiofonico, a seguire incontriamo il pezzo scelto dall’autore come singolo, attualmente in heavy rotation sulle principali radio italiane: in ”Le cose belle”, Nesli riflette, grazie all’esperienza acquisita negli anni , sulle lezioni che la vita gli ha impartito.
in ”Ma che ne so”, si invita l’ascoltatore a non porsi troppi domande, e contestualmente a credere sempre al raggiungimento dei propri obbiettivi personali, mentre in ”Troppo poco” emerge un rimpianto pacato per non aver approfondito un rapporto.
L’ottava traccia dell’album, ”Immagini”, ci consegna un testo più impegnato rispetto alla media dell’album, raccontandoci uno spaccato di vita che fotografa un’infanzia a dir poco difficoltosa; a seguire, in ”22 giorni”, l’ex rapper ci parla del tempo buttato prima di disotterrare una maturità interiore.
Nella penultima traccia dell’album, ”Ricorderò”, Nesli ripercorre con grande nostalgia e amarezza i momenti di un addio; l’album va poi a concludersi con la già nota traccia ”Maldito”, dove l’artista espone quanto gli stia servendo evadere dalla routine quotidiana per rincominciare a godersi la vita, anche sotto l’aspetto lavorativo.
L’album di per se è piacevole, con testi come detto non troppo arzigogolati e musicalità accondiscendenti, anche per schermare le doti canore non ineccepibili del cantautore. Una buona tappa nel percorso di crescita e consolidamento dell’artista, che magari non scompiglierà il mercato ma farà sicuramente sentire la sua presenza nei dati FIMI e nel cuore dei fan.
TRACCIA PREFERITA: VIVA LA VITA