- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 18/06/2020
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Il terzo album del trentenne cantautore veronese Nicola Battisti s’intitola “Gamberi”: otto brani, che sanciscono il proseguimento del sodalizio con la label Cabezon Records.
Un progetto carico di ponderazioni esistenziali e sentimentali: Battisti si diletta in una scrittura saggia e poco impulsiva, caratterizzata da qualche appunto nostalgico ma senza autocommiserarsi, a parte il caso isolato di “Un elefante sulla schiena”.
Le sonorità sono invece caratterizzate da un pop classico, impreziosito da leggere contaminazioni urban: l’artista decide così di non affidarsi a marcate elaborazioni sonore, probabilmente per lasciare spazio al suo cantautorato accessibile e senza troppe pretese liriche.
“Gamberi” è un album che si lascia ascoltare con piacevolezza, senza forti sussulti ma sopratutto senza lacune evidenti: Nicola Battisti dimostra di aver fatto tesoro dell’esperienza accumulata nei precedenti progetti, proseguendo nella maniera corretta quel dispiegamento di positività che aveva caratterizzato i suoi esordi.
Un progetto carico di ponderazioni esistenziali e sentimentali: Battisti si diletta in una scrittura saggia e poco impulsiva, caratterizzata da qualche appunto nostalgico ma senza autocommiserarsi, a parte il caso isolato di “Un elefante sulla schiena”.
Le sonorità sono invece caratterizzate da un pop classico, impreziosito da leggere contaminazioni urban: l’artista decide così di non affidarsi a marcate elaborazioni sonore, probabilmente per lasciare spazio al suo cantautorato accessibile e senza troppe pretese liriche.
“Gamberi” è un album che si lascia ascoltare con piacevolezza, senza forti sussulti ma sopratutto senza lacune evidenti: Nicola Battisti dimostra di aver fatto tesoro dell’esperienza accumulata nei precedenti progetti, proseguendo nella maniera corretta quel dispiegamento di positività che aveva caratterizzato i suoi esordi.
TRACCIA PREFERITA: SPECCHIO
GIUDIZIO FINALE
6.5/10
Tags: gamberi, nicola battisti, recensione