- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 09/02/2022

S’intitola “Avrei voluto dirti che” il nuovo singolo di Nicola Gullo, 42enne cantautore calabrese che torna sul mercato discografico a poco più di un anno di distanza da “Fuoco amico”, singolo dedicato al padre, ed a due da “Tra me e te”, brano che ha sancito il suo debutto assoluto.
Il nuovo pezzo è una ballad pop musicalmente piuttosto statica (eccetto il breve assolo di chitarra elettrica in chiusura di brano), che mira a spostare l’attenzione sul contenuto narrativo che ci propone il testo. Gullo, infatti, racconta i rimpianti di una storia sentimentale mai completamente decollata, in un turbinio di emozioni amplificate dal sentimentalismo che la natura circostante provoca: le liriche permettono infatti di architettare delle nitide istantanee nella testa dell’ascoltatore, che non fatica affatto ad immedesimarsi; perdonabile l’utilizzo di qualche luogo comune, che enfatizza ulteriormente la descrizione dello stato d’animo dell’autore.
Anche l’interpretazione non mette in evidenza lacune di carattere esecutivo: la voce di Gullo non è propriamente armoniosa, pur mantenendo delle peculiarità distintive che rendono il brano orecchiabile e facilmente comprensibile.
Lo stile quasi prosastico di Nicola Gullo si rivela per l’occasione piuttosto introspettivo, quasi bisognoso di svelare e condividere le proprie debolezze emotive in una situazione delicata come quella passionale: è forse il pezzo in cui emerge con maggiore autorevolezza la sua viscerale passione per la poesia, che ha caratterizzato il percorso artistico dell’autore antecedente a quello musicale.
Nicola Gullo è un ottimo paroliere, mentre il livello interpretativo necessita di ulteriori migliorìe ed ammodernamenti; l’artista deve inoltre capire quale strada intraprendere, se prediligere la via del rap intrapresa nel brano d’esordio oppure tentare un approccio più classico, come quello di “Avrei voluto dirti che”.