- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 26/01/2022

A volte, parlare di Sicilia e di Mafia risulta triste ma inevitabile. Niko Pandetta, artista catanese classe 1991, è infatti nipote di Salvatore Cappello, boss del clan omonimo e condannato all’ergastolo da quasi trent’anni. Lo zio è stato menzionato come modello dell’artista all’interno di “Dedicata a te”, dove compare il diciannovenne Zappalà con delle rime poco lusinghiere nei confronti di Falcone e Borsellino.
Da allora Niko ha continuato a suscitare polemiche per via del suo stile di vita e per l’atteggiamento sfrontato mostrato sui social network e sui canali televisivi nazionali, definendo il tutto una mera operazione di marketing per farsi conoscere.
“123” riassume questi concetti, utilizzando i soldi come giustificazione a quanto detto in passato. La credibilità è alla base del rap, ma quando la fama cresce bisogna accettare le conseguenze delle proprie azioni.
“Bella Vita”, il quarto album del rapper, è un disco ricco di cliché, la cui differenza è data dalla veridicità delle parole. Ciò non vuole assolutamente essere un pretesto per giustificare la cattiva condotta di Niko Pandetta, ma uno spunto di riflessione per raccontare una realtà che fa parte di lui e che difficilmente riuscirà a scrollarsi di dosso.
In “UEM” la gang del rapper viene paragonata alla Mafia: vengono fatti riferimenti al 41 bis, oltre a venire risaltata l’attitudine sfacciata che si protrae in ogni traccia; “Fierr e Kalash” è il brano che meglio delinea la vita del rapper: le strofe sono incentrate sulla descrizione dell’ambiente malsano dov’è cresciuto, sottolineando come, assieme agli amici, sia diventato grande più in fretta rispetto ai coetanei.
Musicalmente parlando, invece, “Bella Vita” è un disco piatto: non ci sono momenti più brillanti di altri e la fusione tra la trap e la musica neomelodica non ha dato i frutti sperati. Il vero punto debole però sono gli ospiti già affermati, che nelle loro strofe cercano punti in comune con l’artista catanese in modo forzato e poco convincente.
TRACCIA PREFERITA: Fierr e Kalash
Tags: Bella vita, Niko Pandetta, rap italiano, recensione