- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 17/02/2023

Olly, nome d’arte di Federico Olivieri, è uno degli artisti rivelazione della 73esima edizione del Festival di Sanremo. Classe 2001, da qualche anno ha portato sulla scena musicale uno stile molto originale all’interno delle sue canzoni, grazie all’utilizzo del falsetto e del caratteristico rotacismo.
Con il suo nuovo progetto “Gira, il mondo gira”, viene ampliato l’album uscito in precedenza con l’aggiunta di alcuni brani, fra cui quello portato alla kermesse sanremese. Nonostante il posizionamento in classifica come 24esimo il pezzo è stato comunque apprezzato, e senza dubbio potrà avere un’ottima versatilità all’interno del circuito radiofonico.
Ma nell’album non compaiono solo brani energici e allegri, in stile “Polvere”: c’è spazio anche per tracce profonde e dal taglio molto più riflessivo, come “Meno male che c’è il mare” o “Bianca”. Entrambi pezzi di dedica: il primo, appunto al mare, molto presente nella vita dell’artista originario di Genova, mentre il secondo è il racconto di una ragazza comune, fra riflessioni e sofferenze in una vita non semplice. Con “Tutto male” si torna, invece, allo stile musicale più affine agli altri brani energici e potenti, nonostante, in realtà, la tematica abbia uno sfondo in parte sofferente.
Olly, con la sua partecipazione a Sanremo, ha senza dubbio fatto conoscere il suo stile al grande pubblico della musica italiana: l’artista si è dimostrato apprezzabile per timbro vocale, capacità di interpretazione ed emozione profonda. Un’ottima scoperta che senza dubbio potrà portare tante altre soddisfazioni in futuro: siamo molto curiosi di vedere come evolverà il suo percorso.
Traccia preferita: “Meno male che c’è il mare”
Tags: Gira, Olly, recensione