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Ornella Sabia ci racconta “Come un libro aperto”, tra ricordi passati ed obbiettivi futuri [INTERVISTA]

Ornella Sabia è una cantautrice e scrittrice lucana uscita la scorsa settimana con un nuovo singolo, intitolato “Come un libro aperto“: un pezzo emozionale, che racconta le difficoltà di comunicare e comprendersi all’interno di una coppia.

Abbiamo colto l’occasione per intervistare l’autrice, scoprendo così le aspettative e qualche aneddoto relativo al brano e al suo percorso artistico.

 

Ciao Ornella, benvenuta su Primo Ascolto.
Pochi giorni fa è uscito “Come un libro aperto”, il tuo nuovo singolo: sei soddisfatta del risultato ottenuto e dai primi feedback?

Sì, la canzone sta girando ma quello di cui m’importa di più sono le impressioni degli ascoltatori. Finora mi dicono che la canzone è bella e la cosa divertente è che ho ricevuto feedback anche da persone molto più adulte rispetto al target al quale io mi rivolgo. È una canzone classica, quasi da Sanremo, non foss’altro che sono una giovane troppo adulta per partecipare tra i Giovani. Va be… puntiamo ai big!

Come riportato nel comunicato stampa, le liriche del brano raccontano le difficoltà comprensive all’interno di una coppia: sono sensazioni che hai vissuto in prima persona?

Sì, assolutamente. Penso sia abbastanza comune non riuscire a comprendersi oppure chiudersi nel proprio mondo e non lasciar entrare nessuno, nemmeno la persona che ami. Mi viene in mente il filosofo Baumann, quello dell’amore liquido per intenderci, che diceva “ogni fallimento di una relazione è un fallimento di comunicazione”.

Dopo il singolo di debutto “Lucida” hai preferito approcciarti al mercato discografico con sonorità più accondiscendenti: è una scelta definitiva oppure ci sarà spazio per l’utilizzo di melodie più marcatamente rock?

Il rock resta uno dei miei generi preferiti, anche se adesso non mi rispecchia. Però puoi sentire la sua influenza anche nelle canzoni nuove, dove non manca mai la chitarra elettrica. C’è anche in “Come un libro aperto”, combinata a piano e violini, ed è per questo che definirei il pezzo come una ballad pop rock o soft rock. A cantarla ci sono sempre io, con i miei anfibi sotto al vestitino (e stavolta anche una paglietta in testa!) proprio come in “Lucida”.
Sono una che sperimenta. In “Tira e Molla”, ad esempio, avevo optato per sonorità più elettroniche, infatti, se ci fai caso, puoi sentire i Massive Attack in background. Dissi al producer “mi devi mettere la chitarra che c’è nel pezzo Protection e voglio lo stesso mood”. È la canzone che ha avuto finora gli ascolti e il riscontro più alti e penso che sia dovuto al fatto che alla melodia orecchiabile, al testo onesto e senza troppi orpelli si mescola questa sorta di pop urban elettronico dal mood notturno. Piccolo spoiler: il mio album sarà composto di canzoni che hanno come filo conduttore “la notte”. Per tornare alla tua domanda, onestamente, non so se tornerò a fare pezzi marcatamente rock. Faccio sempre un po’ come mi gira… anche questo è rock!

Se dovessi chiederti tre artisti nostrani per cui stravedi, chi mi citeresti?

Del passato, una marea, ne cito solo alcuni: Battisti Battiato, Dalla e Celentano sono i miei intoccabili. Chiaramente ce ne sono tantissimi altri. Anna Oxa e Loredana Bertè per esempio. Però così non la finiamo più, quindi faccio prima a dirti gli artisti di oggi che mi piacciono, che sono molto pochi. Dei nuovissimi: Madame e Blanco. Della non troppo vecchia guardia: Elisa è una dea e un modello a cui tendere.

Fin dalla adolescenza hai sempre coltivato la passione per la musica: lo Zecchino d’oro e Sanremo Rock sono solo alcune delle esperienze che hai vissuto in passato. Tra queste, quale ricordi con maggior piacere?

Senza dubbio lo Zecchino d’oro! Cantavo “Il Valzer del Moscerino” di Cristina D’avena: ho imparato così la struttura di una canzone. Fui presa per il piccolo coro dell’Antoniano, poi dovetti lasciare a causa di un problema di salute. Ma chi se lo scorda!

“Come un libro aperto” rappresenta ufficialmente il tuo terzo singolo. Prima di salutarci ti chiedo: quali sono gli obbiettivi artistici a breve termine di Ornella Sabia?

Farmi conoscere e portare in giro la mia musica. Trovare un’etichetta disposta a credere in me e a realizzare un album. E poi, ovvio, duettare con Billie Eilish al Coachella fest. Quanti biglietti devo mettervi da parte?

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