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Ornella Sabia – Come un libro aperto | Recensione | Primo Ascolto

La cantautrice e scrittrice lucana Ornella Sabia ci regala una ballad struggente che cerca di leggere la mente di chi le sta davanti: “Come un libro aperto” è una disperata richiesta di capire i pensieri e le ragioni dei silenzi che rimbalzano tra i muri perché, a volte, uno sguardo spento è l’inizio di un baratro senza fine.

“Perso nel fondo del tuo mondo, io sono solo sottofondo” ci canta Ornella, e riusciamo a capire la difficoltà dell’autrice a comprendere l’improvvisa ondata di freddezza emotiva che sta ricevendo, quando la persona a cui affideremmo la nostra stessa vita ci nega persino lo sguardo. Ci facciamo sempre mille domande, diamo la colpa a noi stessi, forse abbiamo detto una frase di troppo, o abbiamo fallito nell’ascolto di qualche disagio che ci è stato rivelato quando eravamo disattenti.

A livello lirico l’intensità del brano è coadiuvata da una narrazione emotiva e carica di sentimento, impreziosita da inserti rock che ben si sposano con le trame pop ottimamente cucite sul singolo; la riuscita del pezzo si deve anche all’assenza di rilevanti divagazioni soniche, che avrebbero rischiato di spostare l’attenzione dalla performante voce dell’autrice e dal suo testo, denso di significato.

Ornella Sabia ci racconta un sentimento che tutti noi abbiamo provato almeno una volta nella vita: “Come un libro aperto” ci fa sentire impotenti e svuotati, e ci fa capire come la comunicazione sia sempre la chiave di volta nelle relazioni. È probabilmente il miglior pezzo rilasciato fino ad oggi dall’ artista lucana: un brano che potrebbe diventare l’ouverture di una carriera musicale importante.

 

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