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Ortel: Blu | Recensione | Primo Ascolto

Da quest’oggi è disponibile su tutte le piattaforme streaming musicali “Blu”, il nuovo singolo del 21enne artista campano Ortel.

Il giovane cantautore rilascia questo brano dopo un periodo particolarmente proficuo per gli sviluppi della sua carriera, che lo ha visto dapprima partecipare a “Casa Sanremo” e, successivamente, sfondare l’importante traguardo del milione di ascolti su Spotify. Così, dopo “Colpa Mia” e “Senza un noi”, tocca ora a “Blu”.

Il pezzo, riprendendo quanto proposto in precedenza, si caratterizza per una produzione molto orecchiabile e “soft”, a cui Ortel ha lavorato assieme a C4lesse (Alessio Ammiratore). L’abito, però, non fa il monaco, e dietro una melodia così fresca e pop si cela un testo piuttosto malinconico.

Grazie a “Blu”, infatti, abbiamo avuto modo di apprezzare come mai prima d’ora lo storytelling di un Ortel abile soprattutto nella scelta delle parole, che pur essendo semplici (nell’accezione più positiva del termine) risultano perfette per lasciar trasparire il suo stato d’animo. Citando l’artista stesso, “Blu” è il racconto di “una favola che non brilla più”: in altre parole, una storia d’amore che ha subito un contraccolpo non ignorabile.

Ortel inizia la narrazione a partire dal momento nel quale i due partner erano ancora agli inizi della loro frequentazione. Uno scenario felice, come la visione di un film, raccontato con un tono nostalgico ed interrotto bruscamente dal ritornello, il quale ci rivela l’intoppo sentimentale.

Nonostante tutto ciò che lo circonda gli ricordi la “tempesta” tra i due e la conseguente solitudine provata, incluso il cielo notturno profondamente blu senza nessuna stella a farlo brillare, dentro di sé il cantante mantiene solo buone intenzioni, alla ricerca del tanto agognato lieto fine.

Ortel conferma con “Blu” le ottime impressioni sorte dai precedenti brani, dimostrando ancora una volta una visione tanto romantica quanto autentica: il processo di maturazione continua spedito, in maniera proficua.

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