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Ottodix: Arca | Recensione | Primo Ascolto

Alessandro Zannier in arte Ottodix, poliedrico artista contemporaneo e musicista, ci propone “Arca”, il suo ottavo progetto che, complice la presenza costante di elementi di musica elettronica, ci racconta una rinascita, una visione utopica di un mondo, forse migliore di quello in cui viviamo ora. Ma esiste davvero la perfezione? O è nella natura umana il distruggere tutto ciò che trova? 

Ottodix prova ad immaginare un 2030 in cui affrontiamo una seconda Arca di Noè per fuggire da una Terra stremata, usata fino allo sfinimento e, proprio come racconta in “Gravità”, scappiamo lasciandoci dietro una scia di distruzione. 

Ed ecco che ci troviamo davanti ad “Arca“, il nuovo pianeta a forma di guscio di tartaruga descritto dall’artista che mette tutti sullo stesso piano, dalla natura alle creazioni dell’uomo: tutte le persone sono davvero uguali e guardano ad un sole artificiale. Attorno a questo pianeta ruotano sei sfere in cui tutti i Charlie che compongono questo nuovo pianeta, nascono (“Nati su Gemini (Generazione Charlie)”) crescono, studiano e lavorano, e immaginano, un giorno, di raggiungere quel Paradiso che forse non esiste per questi robot che pagano colpe non imputabili a loro.

I cinque brani che si susseguono sono descrizioni di questi mondi collegati ad Arca, in cui i Charlie hanno il diritto di crescere all’interno di un mondo dominato da una natura artificiale sconfinata (“Eco”), ubriachi della loro adolescenza e vanno a scuola in “Memorandom” , imparando tutto ciò che gli serve per non ripetere gli stessi errori dei loro “padri”, anche se l’unico legame che hanno con loro è il DNA da cui sono stati creati in serie.

 Seguono i distretti della scienza “Techne” e dell’arte “Musa” per arrivare al distretto “Utopia” che non è altro che “carburante ed energia per partire”.

Ottodix con questo nuovo concept album “Arca” ci fa riflettere su un possibile nuovo mondo e ci apre gli occhi sulla tragica situazione in cui viviamo e sul fatto che, spesso, siamo dominati più da una simulazione della vita che dalla vita vera.

Brano preferito: Memorandom

 

TESTI
4/5
MUSICA
4/5
ORIGINALITA'
4/5

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