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Paolo Secchi: Magari ritorno | Recensione | Primo Ascolto

Una ballad romantica quella del cantautore Paolo Secchi, che con “Magari ritorno” ci avvolge in una dolcezza infinita, nonostante il testo ci lasci un retrogusto dolceamaro tipico delle scelte che facciamo quando il cuore non ha più voce in capitolo, ed è la nostra testa che prende tutte le decisioni, a volte anche in modo un po’ brutale.

“Scusami ma non ci riesco a rimanere chiuso dentro questa stanza”, racconta Paolo: quante volte ci siamo sentiti intrappolati in una situazione che fino a qualche tempo prima ci faceva volare, ma da cui dobbiamo in qualche modo slegarci per non rischiare di essere trascinati sempre più verso il basso. È sempre difficile prendere una decisione per due persone soprattutto quando l’altra è completamente ignara di quanto stia accadendo dentro la nostra testa, che è teatro di eventi negativi e di tutto ciò a cui stiamo rinunciando per rimanere in una relazione che non siamo più sicuri che sia quello che vogliamo: necessitiamo di aria, di respirare a pieni polmoni la vita che c’è fuori, anche a costo di accorgersi che quello di cui abbiamo veramente bisogno è proprio ciò da cui stiamo scappando.

Ci vuole coraggio a dire quello che ci passa per la testa, senza essere fraintesi o giudicati, e spesso tutta questa audacia non riusciamo a trovarla dentro di noi; facciamo allora quello che ci riesce meglio, scrivendo tutti i nostri sentimenti in una lettera che consegneremo poi alla persona a cui vogliamo far sapere quello che stiamo custodendo gelosamente dentro di noi.

Paolo Secchi si dimostra nuovamente capace d’immedesimarsi nelle emozioni, con il suo sound delicato che lo contraddistingue ed il cuore aperto verso di noi: in “Magari ritorno” percepiamo tutta l’abilità nel raccontare pensieri e sensazioni, come ogni buon cantautore dovrebbe riuscire a fare.

TESTI
3.7/5
MUSICA
3.5/5
ORIGINALITA'
3.5/5

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