Giacomo Proia è un’artista atipico, talmente peculiare da far fatica a stargli dietro: la sua indiscrezione è tangibile fin dal nome artistico, quel proia con l’iniziale rigorosamente minuscola come a voler quasi passare inosservato.
“Animalia” è il terzo capitolo della sua (completamente autoprodotta) discografia, in cui viene proposto un cantautorato sui generis con annessa una descrizione filosofica di momenti e sensazioni: proia racconta a suo modo l’affascinante noia della vita di campagna, utilizzando ponderazioni e riferimenti facilmente applicabili anche alle nostre vite.
Una genialità poco canonica, che ci ha ricordato vagamente l’estro artistico del maestro Capossela: proia punta forte sul significato trasmesso dalle sue liriche, che vengono accompagnate per la maggiore da sonorità pop sperimentali ed essenziali; ma anche la musica può trasmettere emozioni e prendersi la scena, come effettivamente accade in “La ribellione dei fagiani”, brano di chiusura del progetto.
“Animalia” non è di nicchia, né tanto meno mainstream: è un progetto ricco di spunti e riferimenti, raccontati da un cantastorie polistrumentista che ci rende partecipi di quante sfumature può offrirci la vita terrena.
TRACCIA PREFERITA: IL RISVEGLIO DI CIBELE