- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 18/06/2020
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Lo dicono anche loro, nei rispettivi canali social: “Millennium Bug” è il primo, vero album degli Psicologi, capaci nell’ultimo anno di attirare le attenzioni della critica per due EP di tutto rispetto e sopratutto di collezionare numeri eccezionali sulle piattaforme streaming.
Ma qual’è il genere di riferimento degli Psicologi? Tutti. Il duo formato da Drast e Lil Kaneki, entrambi diciannovenni, ha un background rap, ma passa con disinvoltura al pop, al rock, alle ballad, addirittura alla techno, dimostrando un’innata poliedricità che sconfina al di là di qualsiasi possibile catalogazione.
Le liriche degli Psicologi, inoltre, nonostante un target di riferimento piuttosto giovane, sono capaci di smuovere l’emotività dell’ascoltatore, anche quello che ha già passato i trenta da un bel pezzo: i giovani artisti sono abili nello spaziare tra le tematiche più disparate, tipo fotografare (e criticare) la società moderna, o raccontarci di disordini sentimentali; non mancano i pezzi più crudi, come ad esempio “Funerale”, o quelli più estroversi, come la ritmata “Povero”, con Fuera: tutto materiale utile a certificare le loro enormi capacità, sopratutto se rapportato alla loro età ed alle loro brevi esperienze discografiche.
Insomma, “Millennium Bug” è davvero un bell’album, che consigliamo caldamente: ai più giovani, certo, ma anche all’over 30 che vuole confrontarsi con l’attuale realtà musicale italiana, forse in prospettiva la migliore.
Ma qual’è il genere di riferimento degli Psicologi? Tutti. Il duo formato da Drast e Lil Kaneki, entrambi diciannovenni, ha un background rap, ma passa con disinvoltura al pop, al rock, alle ballad, addirittura alla techno, dimostrando un’innata poliedricità che sconfina al di là di qualsiasi possibile catalogazione.
Le liriche degli Psicologi, inoltre, nonostante un target di riferimento piuttosto giovane, sono capaci di smuovere l’emotività dell’ascoltatore, anche quello che ha già passato i trenta da un bel pezzo: i giovani artisti sono abili nello spaziare tra le tematiche più disparate, tipo fotografare (e criticare) la società moderna, o raccontarci di disordini sentimentali; non mancano i pezzi più crudi, come ad esempio “Funerale”, o quelli più estroversi, come la ritmata “Povero”, con Fuera: tutto materiale utile a certificare le loro enormi capacità, sopratutto se rapportato alla loro età ed alle loro brevi esperienze discografiche.
Insomma, “Millennium Bug” è davvero un bell’album, che consigliamo caldamente: ai più giovani, certo, ma anche all’over 30 che vuole confrontarsi con l’attuale realtà musicale italiana, forse in prospettiva la migliore.
TRACCIA PREFERITA: FCK U (FEAT. MADAME)
GIUDIZIO FINALE
8/10
Tags: millennium bug, psicologi, recensione