- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 04/02/2023

Il nome Rafilù forse non dirà molto agli ascoltatori meno avvezzi, perché il rapper negli ultimi anni si era fatto conoscere come Barracano. L’artista casertano ha deciso di fare marcia indietro e tornare ad utilizzare il suo vecchio nome, mantenendo intatti i suoi punti di forza. Nel 2019 uscì il suo primo disco intitolato “Il figlio di Scar” e assieme a Massimo Pericolo e Speranza, con i quali ha condiviso diversi palchi, ha rappresentato una delle più grosse novità di quel periodo.
“PIAZZA NOIA”, il suo nuovo album, arriva silenziosamente e in maniera originale: il disco, infatti, uscì il 16 dicembre solo a Caserta, in occasione del live di presentazione. Un modo per ringraziare la città che gli sta dando un nome, e al quale dedica le strofe di questo progetto.
Il concept è semplice: tutte le città hanno una “Piazza Noia”, un luogo di ritrovo dove annoiarsi assieme agli amici, dove la quotidianità assume sfumature diverse, e certe convinzioni diventano più marcate che mai. In “Fuori dai guai”, ad esempio, il rapper parla del desiderio di una vita tranquilla, lontana da certe situazioni scomode, e il feat di Chicoria si integra perfettamente. Il passato burrascoso e la successiva redenzione del componente del Truceklan, infatti, sono la parabola giusta da raccontare.
“Vita violenta” si concentra sulle mancanze nella vita del rapper e l’invidia che prova verso chi è più fortunato. Nella traccia c’è un passaggio in particolare che sottolinea quanto gli pesino tuttora certe scelte: “Potevo andare più a scuola, così ci leggevo meglio / che frà la mia terza media sono sei anni di inferno / Potevo ma però se potrei / rifarei tutto solo per stare con lei”.
L’essere sgrammaticato farà storcere il naso a qualcuno, ma allo stesso tempo rappresenta Rafilù come una persona genuina, conscia dei suoi limiti, che prova a riscattarsi con la musica.
Brano preferito: Italiani feat Disme
Tags: PIAZZA NOIA, Rafilù, recensione