- per Antonio Contu'
- in Novità
- on 28/03/2023

Mai banale e in continua sperimentazione. Rareş è tornato, il 9 marzo per Needn’t, su tutte le
piattaforme e nelle vostre cuffie con il suo nuovo album: “Femmina“.
Dopo i suoi ultimi progetti “Curriculum Vitae”, uscito nel 2020 e l’EP “Folk_2021”, con i quali riscuote oltre un milione di ascolti in streaming, l’artista veneto riporta la sua vena artistica e stravagante all’attenzione del panorama musicale contemporaneo.
Rareş è un ragazzo rumeno originario di Birland e cresciuto sulle sponde di Marghera, fino a quando non decise di intraprendere la vita dello studente da fuorisede a Bologna per studiare musica elettronica al Conservatorio, con il sogno di esprimere la sua peculiare creatività.
È questo, di fatto, l’obiettivo di “Femmina”: esprimere in 13 tracce l’impulso artistico di Rareş, nella sua leggerezza freschissima e profonda densità, tramite l’improvvisazione e le ricerche svolte nel campo musicale e durate anni. Questo suo studio musicale si espande dalla tradizione melodica degli anni ’60, bilanciato e in perfetto equilibrio con le sonorità elettroniche, con synth più sintetici e beat elettronici.
Electro pop, punk, neo-folk americano e hyperpop: sono questi i generi toccati in questo nuovo progetto che sembra non avere confini. “Femmina” si muove fluido tra reale e visionario, attraverso la penna personale e unica di Rareş, ma senza rinunciare a riferimenti alla lingua rumena, inglese e francese.
Questo porta l’artista ad esprimere a pieno la parte più profonda di sé, trattando di temi come una sessualità che non conosce distinzioni di genere, nella quale maschio e femmina si sovrappongono in un gioco ambiguo.
Per queste ragioni l’album è frutto di un lavoro complesso, ma senza stravolgere la naturalezza
dell’artista. Particolare è la perfetta unione tra le capacità di Rareş, insieme allo straordinario lavoro delle produzioni dei suoi amici e collaboratori Redmattre e Marco Giudici, mentre la parte visiva è affidata all’artista Bianca Peruzzi.
Avremo la possibilità di ascoltare Femmina in tour, partito il 19 marzo da Camposanto (Modena) al Fermata 23 per proseguire il 30 marzo a Torino a Magazzino sul Po, il 31 marzo a Venezia ad Argo16, il 15 aprile al Covo Club di Bologna e il 26 maggio al MI AMI Festival di Milano.
Abbiamo avuto la possibilità di fare qualche domanda a Rareş, per andare nello specifico su di lui e su “Femmina”.
Ciao! Come stai dopo l’uscita di Femmina?
L’uscita di Femmina, coronata con un piccolo release party al Love di Milano, ha messo un po’ di pace e ordine. Ora sto bene, mi preparo per portarlo sui palchi.
Durante la creazione di un secondo lavoro, hai sentito la pressione di doverti confermare o vivi questa sfida con serenità?
La creazione del secondo lavoro non mi ha posto particolari sfide perché, lavorando come ho
lavorato, non avevo davanti aspettative da disattendere: erano bozze private, fatte per me. Fuori c’era già altra musica mia (CV, Folk_2021). L’ho capito solo poi che era giusto che uscisse, ma a quel punto era così evidente la sua natura ambigua che non c’era un tracciato da ricalcare un’altra volta, sarebbe stato comunque spiazzante.
Sul pezzo “Ahinoi” ho letto che è una sorta di “ponte” tra il songwriting che caratterizza il tuo primo album (“Curriculum Vitae”) e l’EP “Folk 2021”: essendo il pezzo che anticipa l’album cosa vuoi comunicare con questo pezzo e che influenze hai incontrato nello scriverlo?
Era importante creare un momento che fosse sia di separazione ma anche di giuntura fra i due lavori musicali, essendo essi molto diversi sia formalmente che concettualmente. “Ahinoi” e “Peggiore Mossa” hanno portato a termine questo incarico molto bene.
La tua traccia preferita e quale è stata la più difficile da creare?
La mia traccia preferita da ascoltare: “Femmina”
La mia traccia preferita da suonare: “JK” (troppo divertente!!)
La più difficile: “You Be My”, buttata via e ri-prodotta a pochi giorni dall’uscita. Non girava per niente, quindi io e Novecento siamo ripartiti da capo”.
Come lo descriveresti con tre semplici aggettivi?
Intimo, violento, massimalista.
Electro pop, punk, neo-folk americano e hyper-pop: tanti generi toccano questo album, di fatto guardando la tua svolta a livello musicale, con il tuo nuovo album, in che genere musicale ti
collochi in questo momento?
Io lo vivo semplicemente come un disco di musica elettronica, non ho pensato per generi durante la scrittura.
Seconda volta al Mi Ami: come ti fa sentire?
La prima volta ero giovane ed emozionato, persi la voce davanti ad una sala piena zeppa. Non è stato molto divertente, ma ero diverso io ed era diversa la mia musica. Ora mi fa stare bene l’idea, sarà primavera inoltrata e ci sarà tanta gente. Farò il possibile perché sia una bellissimo live per chi viene a sentire.
Qualche spoiler sul live?
E’ grosso e rumoroso. Io suono la voce, la passo dentro a diverse cose. Ci sono con me @colibree___ alla batteria, @nvcnt per tutta l’elettronica, @ib18k alla chitarra. Suoneremo “Femmina” integralmente, con all’interno anche qualche brano vecchio”.
Riccardo Chiarappa x Futura 1993: il primo network creativo gestito da una redazione indipendente.
Cerca i nostri contenuti sui magazine partner e seguici su Instagram e Facebook!
Tags: intervista, Rareş