- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 24/02/2022

Una situazione unica nel suo genere come il lockdown ha segnato inevitabilmente le vite di tutti noi. Guardando però l’altra faccia della medaglia, ha anche permesso ad alcuni di scoprire sfaccettature di sé stessi del tutto sconosciute.
È questo, infatti, il caso di Nelson, Luca, Stiva, Paga e Frank, in arte “rovere”, che improvvisamente, poco dopo aver concluso il loro primo tour in giro per l’Italia, si sono ritrovati “ingabbiati” in casa, lontani dai palchi: scrittura e musica si sono rivelati una vera e propria ancora di salvezza dallo sconforto della pandemia, oltre che un input per iniziare, come detto, un percorso di crescita alla scoperta di sé stessi.
È proprio da questi presupposti che nasce il concept del loro secondo album “dalla terra a marte”: un viaggio vissuto nei panni di un astronauta alla ricerca del proprio posto all’interno dell’universo, le cui tappe sono le singole canzoni che, proprio come i pianeti della galassia, hanno caratteristiche uniche che le distinguono l’une dalle altre; si passa infatti da brani più impegnati e introspettivi come “crescere”, “precipitare” o la title track del disco, ad altri invece più orecchiabili e pop come “la libertà”, “looney” o “bim bum bam”, pieni zeppi di riferimenti nostalgici agli anni ‘90 e 2000, ma anche ad artisti che hanno ispirato musicalmente la band.
Un mix di generi, citazioni e, soprattutto, emozioni, che s’incastrano per comporre un “itinerario” coerente e davvero ben realizzato, che ha portato i rovere ad uscire dalla propria zona di comfort per affrontare il grande salto della “maturità” discografica. Una prova non affatto semplice visto che in fondo, come ci suggerisce una famosa citazione, “il secondo album è sempre il più difficile”, ma che sono riusciti a superare a pieni voti. Difatti, ciò che emerge ascoltando “dalla terra a marte” è la facilità con cui ognuno di noi può immedesimarsi nell’astronauta descritto dalle canzoni e comprendere a pieno la potenza espressiva e il fortissimo carisma di questo gruppo.
TRACCIA PREFERITA: “la libertà” e “precipitare”
Tags: Dalla terra a Marte, recensione, rovere