- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 27/11/2020

La nuova scommessa degli amici di Carosello Records si chiama Santachiara, nome d’arte del 22enne cantautore di Alberobello Luigi Picone che ha finalmente raggruppato in un unico lavoro tutti i sette singoli recentemente pubblicati.
“7 Pezzi”, questo il nome del progetto, si manifesta tramite un attitudine per lo più indie pop-rap, che tanto funziona nell’attuale paesaggio discografico nostrano: Santachiara sembra aver già captato la chiave di volta per essere apprezzati, grazie anche ad un stile testuale in cui l’ascoltatore più giovane riesce completamente ad immedesimarsi.
Tra gli storytelling dell’artista pugliese incontriamo difatti le riflessioni esistenziali e comportamentali di un ragazzo capace di godersi il presente, ma con una finestra sempre aperta sul futuro prossimo: le ponderazioni introspettive di Santachiara sfociano così in nette prese di posizione, spesso supportate da dubbi stati psicofisici temprati da sbronze e paranoie.
È vero, in alcune occasioni si ha la sensazione di “già sentito” o di analogie stilistiche con i mostri sacri del genere ( vengono in mente Carl Brave in “Lasciarmi Andare” o Coez in “Alba”), ma ciò non toglie che Santachiara ha tutte le carte in regola per dire la sua nell’attuale mercato discografico: la personalità del ragazzo è un punto di forza sul quale lavorare, e non è un caso se questa opera prima vede già il pieno supporto di una label rilevante.
TRACCIA PREFERITA: LASCIARMI ANDARE
Tags: recensione, Santachiara, Sette pezzi