- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 10/07/2021

A un anno di distanza dal suo ultimo singolo, il cantautore milanese Luca Rodilosso, in arte Santorosso, è uscito il 17 giugno in radio e su tutte le piattaforme digitali con un EP breve ma di forte impatto, dal titolo “Matusalemme”.
Sono tre le tracce che compongono questo nuovo lavoro discografico, variegato nei generi e nelle storie raccontate, immortalate con la sensibilità di un pittore abile e ironico nella scelta delle sfumature e dei personaggi rappresentati.
Il primo brano è la titletrack, canzone pop dal sound elettronico, con la quale l’artista gioca a cogliere le sfaccettature di una Milano cangiante, in una continua e affannata rincorsa di se stessa.
Il punto di vista passa attraverso gli occhi di Matusalemme, osservatore che immobile guarda la città girare all’inseguimento di una modernità forzata e a suo modo poetica, che la porta a convincersi di raggiungere un cambiamento che in realtà forse non la cambia mai veramente.
“La musica ci copre” è invece il titolo della seconda traccia in scaletta: un pezzo pop rock, che parla della ricerca di una persona con la quale condividere un sentimento speciale, in una notte cittadina dove la musica riempie l’aria, sotto un cielo in cui “credevi di avere davanti qualche ritmo dell’amore, mentre dopo scopri che di lampi eran tanti, tutta luce e niente cuore”.
Il trittico si chiude con “Primi di marzo”, canzone dal sapore estivo e dal sound in equilibrio tra il rock e la beat music, brano dal ritmo coinvolgente e con un’atmosfera leggera e solare, che racconta il ritorno di un amore ritrovato.
Santorosso dimostra con questo EP una capacità di osservare e cogliere i chiaroscuri del mondo che lo circonda con una personale ironica sensibilità, stringendosi forte alla propria identità, ma ricercando abilmente linguaggi sonori differenti per esprimere il proprio caleidoscopico animo artistico.
TRACCIA PREFERITA: Matusalemme
Tags: Matusalemme, Santorosso