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Scicchi: Occhi diversi stessi lividi | Recensione | Primo Ascolto

Uscito lo scorso 16 settembre per La Clinica Dischi, l’EP “OCCHI DIVERSI STESSI LIVIDI” apre la carriera del giovanissimo SCICCHI, classe 2002 e tantissima voglia di raccontare tutto ciò che ha da dire all’alba dei propri 20 anni.

Difatti, nel 2022, tra i tanti fattori chiave nella produzione musicale degli artisti l’età è quello più influente: è innegabile, internet ha portato all’estremo l’accessibilità della musica e, di conseguenza, dei mezzi per crearla e pubblicizzarla. Succede così che, ai tempi dei social, artisti giovanissimi passano, nel giro di pochissimo, dallo scrivere senza troppe aspettative testi nella propria cameretta a cantarli su palcoscenici importantissimi, acclamati da colleghi ed esperti del settore. Tra i tanti, spiccano indubbiamente Blanco, gli PSICOLOGI, Geolier, Madame, ma anche i bnkr44, J Lord e molti altri.

Tutti quelli sopracitati, oltre alla viralità e la rapidità con cui si sono affermati nel mercato discografico, hanno in comune l’essere nati dopo il 2000, così come SCICCHI, che in questo progetto ci ha dimostrato ampiamente di avere tutte le carte in regola per poter intraprendere il medesimo percorso. Ciò che rimane immediatamente impresso all’ascolto di questo EP è la sfacciatezza della scrittura del cantante: il pregio di raccontare senza particolari peli sulla lingua sé stessi come sfogo personale, fregandosene del pensiero altrui.

Come se non bastasse, SCICCHI si dimostra audace anche nella scelta dei diversi sound rintracciabili all’interno di ciascun brano, variando con totale naturalezza dall’accompagnamento orchestrale in “4 SU 4” a melodie più mainstream in “STANOTTE”, passando per il pop-punk di “FRAGILE” e “GRIMILDE”;
“MEA CULPA”, invece, è il brano che, più di tutti, rende il significato del concetto di “OCCHI DIVERSI STESSI LIVIDI”: qui SCICCHI riflette su come sia strano il modo in cui le relazioni possano cambiare completamente dall’oggi al domani, passando dalla perfetta complicità all’ essere dei totali estranei. Si finisce così per guardarsi con occhi diversi, quasi dimenticando cosa si provasse prima, mentre i ‘lividi” rimangono per sempre sulla nostra pelle.

Traccia preferita: FRAGILE

TESTI
3.2/5
MUSICA
3.7/5
ORIGINALITA'
3.5/5

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