- per Antonio Contu'
- in Novità
- on 29/04/2023

Nell’ultimo anno il progetto Bartowski ha dovuto affrontare delle modifiche sostanziali: dopo le prime release, infatti, le strade (artistiche) di Marco e Stefano si sono divise, mantenendo inalterate la profonda stima ed affetto che accompagna la loro conoscenza.
Bartowski, dunque, ad oggi è solamente Marco, che si è buttato a capofitto in questa avventura solista senza snaturare quanto fatto nei primi lavori. Ieri è uscito “STRONZA“, il suo nuovissimo brano edito per Ooneek Dischi: ne abbiamo approfittato per approfondire la conoscenza del giovane artista classe 2001.
Ciao Marco, benvenuto su Primo Ascolto.
“STRONZA” è il secondo singolo del tuo 2023: quanto soddisfatto del brano e, più in generale, del tuo percorso discografico?
Ciao ragazzi!!! Grazie del benvenuto.
Sono molto soddisfatto di “STRONZA”: è un brano che è uscito molto bene e che mi è piaciuto molto fare, soprattutto in quanto ha le sonorità e rientra nel genere di canzoni che ascolto quotidianamente. Il mio percorso discografico è iniziato davvero da poco e cerco di non pensarci, ma di soffermarmi solo a continuare a crescere e fare sempre le cose al meglio.
Scrivere “STRONZA” è stato curativo per la tua parte più emotiva? L’impressione è che dietro le parti più scanzonate del pezzo si nascondano dei rimorsi non ancora sopiti.
Bella domanda, per me scrivere è quasi una seduta dallo psicologo che faccio con me stesso, è una necessità e mi fa proprio star bene. Nel caso di “STRONZA”, l’esigenza era appunto di riuscire a parlare e affrontare tutti i rimorsi e gli errori che ho commesso nel rapporto di cui parlo nella canzone.
Con l’uscita di “Peggio di così”, avvenuta circa un anno fa, il progetto Bartowski era descritto come un duo, con al tuo fianco Stefano Maniero. Cos’è cambiato da allora?
Stefano prima di essere un mio bravissimo e preparatissimo collega è un mio grande amico; infatti, lui è stato il mio primo vero compagno in questo grande e spero lunghissimo viaggio nel mondo della musica. Riguardo il progetto Bartowski abbiamo deciso che forse era meglio ridimensionare la cosa dato che il nostro lavoro non stava procedendo al meglio. Di sicuro sarà sempre presente ai live perchè come vi ho detto è davvero una forza della natura!
Ancor prima di leggere la bio abbiamo captato la tua predilezione per Fulminacci e per il suo stile. Quando nel 2019 uscì “La Vita Veramente”, il suo primo album, ci folgorò: avevamo di fronte un vero e proprio precursore del cantautorato moderno. Se dovessi citare un album che ha cambiato il tuo modo di concepire la musica cosa ti verrebbe in mente?
Sì, sono un grande fan di Fulminacci e anche del suo “padre” musicale, cioè Silvestri. Non posso citarvene solo uno perché questa domanda mi è piaciuta troppo, però mi limiterò a due. Quando ho scoperto Swimming di Mac Miller e Malibu di Anderson Paak mi sono davvero detto “WOW! Spero di poter raggiungere anche io questo livello un giorno.”
Prima di salutarci ti chiedo: attività live ed un extended play fanno parte dei progetti a breve termine di Bartowski?
Decisamente sì, stiamo già cominciando a preparare i primi concerti e io sono proprio pieno di canzoni molto interessanti! Vi ringrazio tanto è stata una bella bella intervista, mi ha fatto molto piacere!
Tags: Bartowski, intervista, STRONZA