- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 13/06/2020
0

Tra gli artisti più intriganti schierati quest’anno dalla label Undamento annoveriamo con piacere il 24enne See Maw, che ha pubblicato lo scorso 5 giugno “A luci spente”, la sua terza raccolta d’inediti di una carriera discografica cominciata appena un anno fa.
Il mood del prolifico artista milanese è introspettivo, e corredato di quesiti esistenziali e sentimentali a cui prova a dare delle risposte: nelle liriche del progetto si palesa con frequenza il fattore emotivo, che si ritrova a fare a pugni con paranoie e confusione mentale in un alternarsi di sprazzi di lucidità e momenti di sconforto.
Le sonorità di “A luci spente”, dalla proclività urban house, sono quasi completamente ballabili, salvo il brano “Di notte”, più tendente al pop rap: lo stile del giovane artista ricorda a tratti la linea utilizzata da Madame nei progetti più recenti, dunque multiforme e difficilmente catalogabile.
Artista molto interessante, capace di far convivere la necessità di esprimersi con l’originalità dei propri brani: ci piace, e siamo certi, piacerà.
TRACCIA PREFERITA: VENERDÌ
GIUDIZIO FINALE
7.2/10
Tags: a luci spente, recensione, see maw