- per Antonio Contu'
- in Novità
- on 12/05/2023

Ci sono luoghi che, con il passare del tempo, arrivano a rappresentare dei simboli, non tanto per quello che sono in realtà ma per ciò che incarnano nel cuore di chi li vive. Uno di questi luoghi magici è senza alcun dubbio Il Muretto di San Babila a Milano: situato precisamente in Largo Corsia dei Servi, ha rappresentato una meta obbligata per tutti coloro che, a cavallo fra gli anni ‘90 e gli inizi del 2000 erano appassionati di Hip-Hop, a Milano e non sono.
Da chi praticava break dance sotto i portici a chi, amante del rap, si apprestava a sfidarsi in una disciplina unica nel suo genere e da sempre profondamente amata: il freestyle. Il Muretto, fin dagli anni ‘90 diventò un vero e proprio tempio per queste discipline artistiche, un luogo simbolo all’interno del quale potersi ritrovare insieme a tanti altri appassionati, in un periodo in cui ovviamente non esisteva internet e i contatti sociali fra appassionati avvenivano esclusivamente dal vivo. Dopo diversi anni di grande fermento e il raggiungimento di un ideale quasi mistico attorno a questo luogo, purtroppo il mordente degli appassionati iniziò a diminuire.
Dopo che il Muretto fu frequentato da mostri sacri della scena rap come i Club Dogo, il ricambio generazionale portò a rappare al Muretto anche altri grandi artisti che avrebbero scritto la storia dell’Hip-Hop nelle generazioni successive, come Fedez o Emis Killa. A poco a poco, però, il Muretto iniziò a perdere colpi e una decina di anni fa le grandi serate del passato, purtroppo, erano solo un toccante ricordo.
Fino ad oggi. Da alcuni mesi a questa parte dei ragazzi si sono riuniti insieme per riportare in vita lo spirito del Muretto, l’ideale lasciato in un cassetto ma mai dimenticato, le emozioni sopite ma pronte a infiammarsi nuovamente grazie alla potenza dell’Hip-Hop. Così Giuss Dawg, Sconer, Paps, Cuta, Trauma, Casco, Drimer e Efsi9, tutti appassionati e profondamente amanti dell’universo rap, hanno deciso di mettersi in gioco e ricreare un evento settimanale unico, dal sapore nostalgico del passato, ma con gli occhi ben piantati su progetti futuri.
Il Muretto è tornato, e noi di Primo Ascolto abbiamo voluto approfondire questo fenomeno, scoprendo cosa stesse succedendo davvero in San Babila.
Ogni mercoledì sera dalle 20 alle 23:30 circa ragazzi da tutta Milano e dintorni si riuniscono qui per celebrare la propria passione. Fin da quando si arriva per la prima volta al Muretto si viene accolti proprio come si fosse stati lì da sempre, non c’è nessuno escluso e tutti quanti si possono sentire coinvolti dalla situazione e invitati rappare. A inizio serata, come ormai è già diventata tradizione, ci si divide in diversi gruppi, anche denominati “Cypher”, raccogliendosi a cerchio attorno a due freestyler che si sfidano a suon di rime.
Ogni battaglia freestyle ha un solo giudice assai democratico: la gente. È lo stesso pubblico, infatti, che ascolta e gode del rap a poter decretare il vincitore di una sfida che passa di diritto a quella successiva. Dopodiché, verso la conclusione della serata, ci si unisce tutti quanti in un unico Cypher che diventa il fulcro centrale, all’interno del quale si affrontano i finalisti delle varie sfide. Ovviamente solo uno arriva al termine sbaragliando la concorrenza e diventando di diritto Re del Muretto per quel mercoledì sera e fino al successivo, quando altri sfidanti si impegneranno per impossessarsi del titolo.
Prima che ogni sfida nel Cypher centrale abbia inizio tutti quanti incitano gli sfidanti con grida e incoraggiamenti, conteggiando infine i tre secondi prima dell’unisono ed energico urlo “MURETTO!” come segnale di inizio della sfida: una situazione enfatica il cui impatto rende la scena quasi cinematografica. L’atmosfera che si respira al Muretto è letteralmente unica nel suo genere: arrivare in un luogo così pulsante di vita ed entusiasmo, animato da tanti appassionati riuniti in un abbraccio simbolico attorno all’Hip-Hop, capaci di vivere situazioni che hanno il sapore vintage degli anni ‘90, quando il rap era ancora esclusivamente in strada e l’ondata del mainstream era ancora parecchio lontana. Senza considerare che al Muretto potrete trovare persone di ogni tipo: ragazzi che hanno appena finito di lavorare e arrivano a rappare ancora in giacca e cravatta, ravers incalliti, MC vecchia scuola ma anche giovanissimi amanti della nuova scena o semplici curiosi.
Un’altra nota caratteristica del Muretto è che sono ancora molti gli artisti della scena rap italiana che periodicamente ritornano per divertirsi tutti insieme: Lazza, Ensi, Fred De Palma, Emis Killa, Nitro… la sera in cui siamo stati presenti era presente Moreno a divertirsi e fare freestyle, risvegliando inevitabilmente i ricordi delle sue partecipazioni al Tecniche Perfette di diversi anni fa. Il fatto stesso che artisti oggi molto famosi decidano di tornare in strada, in mezzo ad altri ragazzi, per rappare e divertirsi insieme, non ha fatto altro che elettrizzarci ulteriormente per il piacere di poter vedere l’Hip-Hop esaltato in ogni sua forma e da ogni suo amante, sia i cultori che i professionisti.
Il Muretto sta rapidamente tornando in auge come ai vecchi tempi, con la stessa fotta di prima e una grinta spinta dai giovani che vogliono riportare il rap dov’è nato, per le strade, senza mai dimenticare il percorso compiuto e gli obbiettivi raggiunti. Una delle realtà Hip-Hop attualmente più interessanti che si possano trovare in Italia, un luogo unico capace di far sentire tutti quanti accolti in una grande famiglia formata da persone che non hanno bisogno di altro che sputare delle barre infuocate al centro di un Cypher per sentirsi vivi.
Tags: Hip-hop, Milano, Muretto, San Babila